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Fondi, servizio sospeso a pediatria, ma la Asl non lo dice

Ospedale San Giovani di Dio di Fondi (Latina)

Ospedale San Giovani di Dio di Fondi (Latina)

Chi ha avuto un bebè da poco sicuramente lo saprà, l’ecografia all’anca è un esame importantissimo per prevenire eventuali problematiche morfologiche, spesso risolvibili purché trattate per tempo. È proprio per questo motivo che è importante svolgere l’esame entro i tre mesi di vita, ma che succede se le liste d’attesa sono lunghissime? Che i genitori, pur di assicurarsi che il proprio piccolo sia sano, arrivano fino all’altro capo della provincia.

È quanto sta accadendo in questi ultimi mesi a Fondi dove però il servizio di ecografia pediatrica è fuori uso da maggio. Spesso e volentieri, tuttavia, il centro regionale per la prenotazione delle visite e degli esami diagnostici (il cosiddetto cup), continua a inserire pazienti nelle liste dell’ospedale San Giovanni di Dio. L’ultimo episodio si è registrato martedì quando due coppie, di cui una arrivata da Latina e un’altra da Gaeta, hanno percorso chilometri invano; una volta arrivate presso il reparto di pediatria del nosocomio fondano, il personale presente ha infatti spiegato loro come il servizio in effetti sia stato sospeso dal mese di maggio ovvero dalle dimissioni del dottor Vincenzo Bembo.

Ecco dunque spiegato perché in altri ospedali i tempi d’attesa erano pazzeschi mentre a Fondi era possibile avere un appuntamento a pochi giorni dalla chiamata. Amareggiate le due coppie non soltanto per il viaggio ma anche perché ora prenotare un’altra ecografia in tempo è impossibile. Sì perché per prevenire eventuali malformazioni morfologiche ed eventualmente intervenire per correggerle, l’esame deve essere effettuato entro i tre mesi di vita del neonato. Tutti dunque, come troppo spesso accade, sono quindi stati costretti a rivolgersi al privato.

Purtroppo non è la prima volta che un caso simile si registra al San Giovanni di Dio: soltanto qualche mese fa lo stesso era accaduto con la tac. Il macchinario era guasto per cui il personale, onde evitare situazioni ingestibili al reparto, aveva contattato uno per uno tutti i pazienti che avevano quindi disdetto la propria prenotazione. Non era però stato informato il cup cosicché per ogni appuntamento cancellato ne veniva subito inserito un altro. Nessuno, nemmeno all’epoca, si era interrogato sul perché, a fronte di liste d’attesa off limits in tutta la provincia, guarda caso solo a Fondi restava sempre qualche posto libero.

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