A chi la pulizia di caditoie e tombini? Intanto ad ogni acquazzone Roma va sotto
Ci risiamo: tombini e caditoie sono ostruiti da foglie, cartacce e terriccio e, complice lo sciopero dei mezzi pubblici, è bastato un acquazzone di un’ora per allagare e mandare in tilt l’intera città. Eppure da settembre Ama ha avviato un piano per rimuovere foglie e aghi di pino da strade e marciapiedi con l’impiego di 68 dipendenti di Multiservizi divisi in 34 squadre di pronto intervento, affiancate da 18 dipendenti di Ama. Ma il lavoro da fare per pulire gli oltre 500mila tombini della capitale è ancora lungo.
Giovedì le squadre sono intervenute in almeno 40 strade principali della capitale, in particolare sul Lungotevere e via Cristoforo Colombo. Dall’inizio di novembre sono stati puliti i tombini di via Laurentina e via Aurelia, mentre in queste ore si stanno concludendo gli interventi su via Appia e via Ardeatina. Nei prossimi giorni, da lunedì a sabato 3 dicembre, saranno puliti i tombini di via Ostiense. Secondo i dati Ama, dall’avvio del piano sono stati ripuliti una media di 900 strade al mese per un’estensione di 1.100 chilometri. Da dicembre il “piano foglie” sarà potenziato con altri 30 operatori che si aggiungeranno agli attuali 68.
Allora perché è sufficiente un acquazzone di un’ora per allagare la città? “La disostruzione e manutenzione dei tombini e il regolare deflusso delle acque piovane non è compito dell’azienda”, precisa Ama, che sottolinea come il piano “dà priorità alle vie alberate e a forte pendenza”. In sostanza, manca la manutenzione non solo sui 400mila alberi di Roma in attesa da anni di una sana sforbiciata, ma anche su tombini e caditoie ostruiti dalle foglie in superficie, ma soprattutto da quelle già cadute e finite nelle canaline. Insomma niente di nuovo sotto il sole. Sperando che faccia capolino dalle nuvole
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