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Viterbo e i pesci di S.Andrea

pesci-cioccolataSono di cioccolata, sia al latte che fondente, ma anche di marzapane. Parliamo dei tradizionali pesci di Sant’Andrea, che questa notte verranno regalati ai bambini della Tuscia. Si tratta di una tradizione antica, tutta viterbese, per la quale la notte del 29 novembre si mette sul davanzale un piatto vuoto che al mattino verrà riempito con un pesce di cioccolata che contiene una sorpresa. Il pesce di Sant’Andrea ricorda appunto il Santo pescatore, fratello di San Pietro, che presentò a Gesù un bambino che aveva pochi pani e pochi pesci. Questi ultimi, miracolosamente, vennero però moltiplicati per sfamare più di cinquemila persone. La tradizione venne tramandata dai primi Cristiani fino ai giorni nostri. Ed ancora oggi ai bambini Sant’Andrea pescatore la sera del 29 novembre passa per portare un pesce di cioccolata, avvolto in colorata carta stagnola.
In particolare a Canino, dove Sant’Andrea è patrono, si è tenuta questo pomeriggio la famosa “Scampanata” con un gruppo festoso di bambini che, partendo dalle ore 14:30 dal Comune, hanno trascinato lattine vuote, vecchie pentole e barattoli, legati tra loro da uno spago, per via Roma realizzando “la Scampanata di Sant’Andrea” una delle tradizioni più sentite del paese. Lo scopo di questa usanza era quello di incitare, per mezzo del corteo, sant’Andrea a far soffiare un forte vento in grado di far cadere a terra le olive dagli alberi, un tempo di proprietà dei signori locali, permettendo così alle famiglie più povere di raccoglierle per l’inverno.

A Marta si è tenuta, invece, la processione con il trasporto della statua del Santo e la distribuzione di pesci di cioccolata. A Viterbo, nel quartiere della parrocchia di S. Andrea, a Pianoscarano, è stata officiata alle ore 17, dal vescovo Lino Fumagalli, la Santa Messa, preceduta dall’ esibizione degli sbandieratori Città di Viterbo e la distribuzione successiva dei pesci di cioccolata. Si narra che fu proprio il parroco della Chiesa di Sant’Andrea a collocare nell’acquasantiera un pesce di cioccolato per ogni sagrestano e uno per il vescovo. Da qui sarebbe nata questa tradizione.

“E’ una festa sentita in varie parti della Tuscia, che dimostra, ancora una volta, come gli artigiani CNA siano in grado di aggiungere gusto e creatività alla tradizione”. Lo afferma la segretaria della Cna di Viterbo e Civitavecchia Luigia Melaragni. Ovviamente, le pasticcerie, come i supermercati, si sono preparati in questi giorni a vendere numerosi pesci di cioccolata di varie dimensioni. Il pesce incartato con la classica carta stagnola colorata, la fa da padrone, in particolare quelli tra 100 e 200 grammi. New entry i pesci di marzapane e, dulcis in fundo, anche i biscotti a forma di pesce. Per la felicità dei piccoli e non solo.

Wanda Cherubini

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