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San Camillo, si rompe il sistema di ossigenazione. Sale operatorie chiuse e interventi cancellati

sala_operatoriaUn guasto al sistema di ossigenazione dell’ospedale e scatta l’allarme nelle sale operatorie: pazienti attaccati alle bombole e interventi cancellati. Nuova emergenza al San Camillo dove alle 11 di oggi la pressione delle macchine per l’ossigeno è crollata improvvisamente. Ad accorgersi di quanto stava accadendo sono stati gli infermieri che hanno attivato tutte le procedure di sicurezza. I pazienti sono stati quindi attaccati alle bombole e alle mascherine ma il vero problema sono le sale operatorie. Soccorsi anche i ricoverati nel reparto di terapia intensiva. Nessuno sarebbe in pericolo di vita. L’allarme è scattato mentre erano in corso due operazioni, che sono state sospese. I pazienti sono stati attaccati alle mascherine evitando così il peggio. Per le prossime ore sono stati annullati tutti gli interventi in lista: “Fino a quando non verrà risolto il problema le sale operatorie restano chiuse” hanno confermato dagli uffici amministrativi della struttura. Sul posto tecnici e periti sono a lavoro per risalire all’origine del guasto. Il problema, secondo una prima verifica, sarebbe alle valvole che regolano la pressione dell’ossigeno. Un guasto tecnico quindi che dovrebbe essere risolto nelle prossime ore.
L’ultima emergenza nella struttura sulla Circonvallazione Gianicolense era scattata appena due giorni fa. Ma questa volta per un sovraffollamento: martedì alle 12.40 erano 98 i pazienti al pronto soccorso, 50 in barella aspettavano un letto, mentre fuori 10 ambulanze sostavano aspettando la restituzione delle lettighe utilizzate per far stendere i malati. Poi Fabrizio d’Alba, direttore generale del San Camillo, aveva riferito di «un iper afflusso di malati dovuto a più cause».

“Deve esserci un brutto rapporto tra l’ossigeno e l’ospedale San Camillo. A gennaio dello scorso anno si registrò un sabotaggio al reparto di Terapia Intensiva, oggi dei rami cadono sul serbatoio dell’ossigeno a causa del forte vento, interrompendone l’erogazione. E sarebbe sbagliato ascrivere questo ultimo episodio tra le coincidenze del maltempo. Se, fortunatamente, non si sarebbero registrate gravi conseguenze in seguito a questa interruzione, al contrario non possiamo tollerare che disattenzione e sciatteria possano mettere a repentaglio la vita dei cittadini. Se quei rami avessero provocato danni maggiori, ora potremmo trovarci a commentare qualche tragedia. Nessuno si era accorto della pericolosità delle alberature circostanti il serbatoio? A nessuno è venuto in mente di mettere in sicurezza la struttura? Ci sono altre riserve esposte a rischi esterni? Attendiamo risposte a queste domande che si pongono gli stessi pazienti del San Camillo. I cittadini devono poter sapere che quando vanno in un ospedale pubblico non sarà un po’ di vento a complicare la loro degenza o un intervento”. Lo dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia

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