Centro ostaggio di traffico e rifiuti: piazze ridotte come discariche - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Centro ostaggio di traffico e rifiuti: piazze ridotte come discariche

Un capodanno tra degrado e caos generale. E ad aspettare la mezzanotte sono sempre di meno

roma-degradoLa musica e il brindisi di mezzanotte al Circo Massimo, poi la festa che si è spostata sui Ponti tra le imponenti misure di sicurezza con il cuore e la mente alle vittime dell’attentato terroristico che ha portato la morte tra i festeggiamenti di Istanbul. Le fontane e le scalinate di Roma per ore nella notte sono rimaste in balia di romani e turisti ubriachi che le hanno offese, scambiate per cestini dei rifiuti, riempite di bottiglie e petardi. E il risveglio lento e sonnacchioso del giorno dopo ha lasciato presto il posto alla morsa del traffico che nel pomeriggio ha tolto il fiato al centro storico assediato dalle auto dopo la chiusura di ampi tratti del lungotevere.
Eccolo il Capodanno di Roma. Il sindaco Virginia Raggi alla mezzanotte sale sul palco del Circo Massimo, augura buon anno, dedica un pensiero a mamma e figlia morte nel crollo della palazzina di Acilia. Su Facebook parla di «un giorno speciale con 24 ore consecutive di eventi straordinari». Il suo vice e assessore alla Cultura Luca Bergamo, l’ideatore del Capodanno capitolino, le fa eco: «Un successo, con decine di migliaia di persone». Ma a leggere i numeri lo scenario non è così esaltante. Secondo le stime del Campidoglio sono stati, infatti, in 40mila a partecipare al countdown organizzato dal Comune, mentre lo scorso anno per Bennato furono 160mila, un dato già sottotono rispetto all’evento di due anni prima quando al Circo Massimo furono in seicentomila. Sempre il Campidoglio ha contato circa 150mila persone agli eventi sui Ponti nell’arco di tutte le 24 ore.

CAOS E CODE
Dalle 13 di ieri sono stati interamente pedonalizzati il lungotevere dei Vallati, dei Tebaldi, dei Sangallo, dei Fiorentini, Ponte Mazzini e Ponte Pasa. Altre chiusure sono avvenute a singhiozzo all’altezza dell’Ara Pacis per permettere l’esibizione e il passaggio delle bande musicali. Il risultato è stata la paralisi della viabilità intorno. «Attraversare piazza Venezia è stato un incubo – spiega un tassista del 3570 – è un delirio». Tutto bloccato dall’altra parte del Tevere da piazza della Rovere a Ponte Garibaldi. I bus che da corso Vittorio arrivano a piazza Venezia sono stati dirottati altrove, i turisti si assiepano alle fermate, impossibile trovare anche un taxi. Trastevere e piazza Venezia non sono mai sembrate tanto distanti.

TIRATORI SCELTI
Sono state 35mila le persone che hanno visitato l’area archeologica centrale della Capitale (boom per i Fori Romano e Palatino uniti per la prima volta in un unico percorso). Ma è stato soprattutto un Capodanno super-blindato: fioriere antisfondamento e controlli di polizia con metal detector; oltre mille agenti, in uniforme e in abiti civili, hanno vigilato tra la gente. Posti di blocco con i mitra spianati in via Petroselli, pullman della polizia di traverso a sbarrare l’ingresso al lungotevere da corso Vittorio. In campo anche droni, tiratori scelti, pattuglie a cavallo, poliziotti in bicicletta, squadre navali sul Tevere. Sono state 25 le persone soccorse dal 118 tra Circo Massimo e lungotevere, di questi 11 codici verdi e 14 gialli per intossicazioni alcolica, malori e cadute.

IL DEGRADO
Era dal febbraio 2015 che la Barcaccia di piazza di Spagna non tornava ad essere ricettacolo di bottiglie e lattine. Allora furono gli hooligans del Feyenoord a oltraggiare uno dei simboli della Capitale. Oggi sono i turisti e gli stessi romani che prima hanno brindato al nuovo anno ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti e adoperato poi la fontana come un cestino dei rifiuti. Una piazza sotto assedio nella notte di San Silvestro. È successo anche a piazza Navona dove non è stata risparmiata la fontana dei Quattro fiumi, spacciata per un cestino dell’immondizia. Diverse le bottiglie di vino, prosecco e champagne che galleggiavano nell’acqua. E ancora i bicchieri, le carte, gli avanzi di cibo, i coriandoli per le strade e nel cuore pulsante della Capitale nella notte di Capodanno. L’euforia di brindare al 2017 ha lasciato dietro di sé scene impietose di degrado. Sulla scalinata di Trinità dei Monti, da poco restaurata, si è mangiato e bevuto. I bicchieri rotti sul marmo dei gradini, le basi dei lampioni circondate dalle bottiglie. C’è chi, in piazza del Popolo, vinto dall’alcol, si è accasciato per terra svenuto. Chi ha giocato proprio di fronte all’imbocco di via Condotti spacciando le bottiglie come fossero dei palloni da calcio. Stesso scenario intorno al Colosseo. I muretti su via dei Fori Imperiali si sono riempiti di bottiglie. Ci sono volute ore all’Ama per riportare un po’ di pulizia.

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