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VITERBO – Settecento euro al mese dal Comune per anziani e disabili non autosufficienti

disabile-a-scuolaNovità in ambito sociale per i cittadini della Tuscia. Il Comune di Viterbo viene in aiuto delle persone anziane o con gravi disabilità e non autosufficenti con una assegno di cura mensile del valore di 700 euro per 12 mesi. L’iniziativa vede coinvolti tutti i sette comuni facenti parte del distretto socio sanitario Vt3 (Bassano in Teverina, Celleno, Canepina, Soriano nel Cimino, Vitorchiano, Bomarzo e Viterbo, come comune capofila). Il finanziamento è del Governo, visto che nel 2016 è stato istituito dallo stesso il fondo nazionale per la non autosufficienza. L’avviso, per accedere a questi fondi, parte dal comune di Viterbo. Con tale strumento è possibile realizzare interventi mirati all’assistenza della persona presso il proprio domicilio nell’ambito di progetti specifici. In totale si parla di 176.433,88 euro destinati ad esigenze gravi presenti sul territorio. Tale cifra riguarda il 2017, ma fa parte di un fondo usufruibile anche per gli anni a venire. L’assessore comunale ai Servizi sociali, Alessandra Troncarelli, ha precisato come l’iniziativa voglia soccorrere le famiglie che ospitano presso la propria abitazione familiari con gravi problematiche. “Si tratta di un lavoro certosino – ha spiegato Troncarelli – durato mesi. Verrà erogato un assegno da 700 euro mensili in un anno. Al momento partiamo come sperimentazione. Gli interessati, attraverso il registro distrettuale, potranno richiedere l’assistenza dell’operatore socio-sanitario”. Le famiglie, quindi, potranno scegliere la persona che assisterà il proprio familiare, su un albo professionale. Franco Bifulco della Asl ha sottolineato come questa iniziativa rappresenti un esempio concreto di come gestire un grande problema socio- sanitario, con l’obiettivo di portare aiuto più verso il domicilio e meno verso le istituzioni, evitando così anche gravosi ricoveri. “A domicilio si fa la differenza – ha rimarcato Bifulco – La forza del programma è proprio affrontare i problemi di una comunità nella propria abitazione”.
Per il sindaco di Canepina, Aldo Moneta, è importante riportare il malato all’interno del proprio habitat, ovvero la famiglia. “Se anche una sola persona per paese riuscisse ad evitare l’ingresso in Rsa – evidenzia Moneta – avremmo un successo economico e sociale. Le strutture sanitarie presenti nella nostra Provincia sono eccellenti, ma ricordiamo che le risorse non sono infinite, è necessario gestirle in maniera adeguata”.
Un altro aspetto importante, per Ivo Cialdea, sindaco di Bomarzo, è anche la possibilità che hanno le famiglie di poter scegliere la persona che assisterà i propri familiari.
Per Roberta Maccaglia, consigliera delegata ai servizi sociali del comune di Orte, si tratta di un servizio familiare importante, ma è anche un modo per dare lavoro alle persone presenti nei territori interessati. La consigliera, infatti, ha rivolto un appello agli operatori socio-sanitari che ancora non si sono iscritti al registro, di farlo.
Il funzionario dei servizi sociali Maria Cozzolino ha precisato come necessitino 45 giorni per indirizzare le richieste al comune di Viterbo, comune capofila del progetto. Si passerà, poi, al piano d’intervento e nel giro di circa 90 giorni arriverà la risposta. Il bando non ha una scadenza, anche se non si possono spendere più di 176 mila euro l’anno. Potranno beneficiare dell’assegno coloro la cui situazione sarà valutata tra un punteggio comrpeso tra 83 e 100.

Wanda Cherubini

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