A Roma 320 mila alberi ma manca la cura

Trecentoventimila alberi ma un servizio giardini decimato. La città più verde d’Europa, con oltre 82mila ettari tra parchi e coltivazioni agricole, pari al 67% del suo territorio, ma che non ha ancora un regolamento del verde. Roma, la città dei papi che nel corso dei secoli hanno donato alla capitale un patrimonio ora suddiviso in parchi, ville storiche, riserve naturali che si aggiungono alle aree golenali, alle aree agricole, ai giardini pubblici e al verde urbano, che non ha un censimento online dei suoi alberi come invece Parigi o Venezia.
Roma che ha centinaia di alberi monumentali per pregio naturalistico legato all’età e alle dimensioni, alla forma e al portamento, al valore ecologico e al pregio storico culturale e religioso, che solo da poco ne ha censiti appena 20, quasi tutti in un’area del centro storico. Si parla di alberi del ‘600 come i platani orientali a Villa Borghese o il cipresso che si trova nel chiostro delle Terme di Diocleziano e che la leggenda narra che a piantarlo fu Michelangelo.