Emiliano lo sfidante che non ti aspetti - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Emiliano lo sfidante che non ti aspetti

Dopo Orlando, focus sull’altro avversario di Matteo Renzi

emilianoE’ il profeta della rivoluzione mite del Partito democratico.” Il segreto è la partecipazione delle persone…Mi piacerebbe che il partito tornasse vicino alle persone, che fosse il partito di chi non conta nulla”. Michele Emiliano è lo sfidante che non ti aspetti, “Noi abbiamo abolito l’idea dell’uomo solo al comando” dice il governatore della Regione Puglia. Ed è per questo che “la figura del segretario e quella del premier devono essere separati. Se il segretario diventa premier deve lasciare la segreteria”, ha ribadito. Ma chiarisce che lui non ha intenzione di abbandonare “la Regione perché sono stato eletto dal popolo. Se sarò eletto segretario del Pd resterò anche presidente della Puglia”.

Un bel personaggio, coinvolgente, straripante, un politico del Sud che mira in alto forte di una esperienza sul campo di magistrato (lo è ancora, e questo è e resta un grosso punto interrogativo) che combatte la criminalità organizzata e di amministratore che gestisce con pugno di ferro prima Bari e poi la Puglia. Vuole cambiare il mondo, quello delle primarie e della politica, quello dl lavoro e della scuola, E’ diverso dai leader del Pd, dai colonnelli di Renzi, da Renzi medesimo. Nessuna valutazione né giudizio di merito, intendiamoci, solo la fotografia del personaggio. Uno dei problemi chiave della sua regione è stata ed è la sanità, e sono guai seri. Sulla sanità ha perso la leadership pugliese Fitto, e si è schiantato Vendola, Emiliano vuole capire e conoscere, e insieme vuole farsi conoscere. E’ una delle ragioni per cui lo abbiamo trovato in visita alla Fondazione S.Lucia Irccs di Roma, una delle eccellenze italiane della riabilitazione neuromotoria italiana ed europea. Abbiamo avuto modo di scambiare due battute con lui. Delle vicende della politica parla malvolentieri, in questo momento è al centro dell’attenzione dei media, sfidare Renzi non è cosa da poco, anche se l’ex premier sta perdendo colpi. Conferma che nel rispetto degli avversari non cercherà alleanze, lui vuole far cambiare faccia al partito e affronta le primarie con spavalderia. Le primarie Pd sono aperte a tutti, ricorda, e aggiunge “Chi si lascia accarezzare dall’idea di votare Pd se il leader del partito fossi venga pure ai gazebo a votarmi. Il fatto che in passato abbia votato per altre bandiere non mi interessa”. E ancora: “Io vorrei riportare al voto tutti gli elettori che hanno votato M5s o altri schieramenti: mi piacerebbe riportare uno spirito ulivista e riconquistare gli elettori che vogliono un’Italia più onesta. Tutti devono avere la possibilità di avere parte nel cambiamento. E mi piace pensare che si passi attraverso me.” Parliamo di sanità. In una politica che riparte dai bisogni dei cittadini, è un tema centrale. “Noi governiamo un sistema sanitario diseguale. Ci sono eccellenze e anche situazioni di gravissimo disagio che si traducono in costo e spreco; una sofferenza inutile che viene inflitta a chi già soffre per le sue patologie. – dice – Il primo compito della politica è equilibrare il servizio sanitario, affinché i LEA siano rispettati ovunque, senza ribaltare la palla alle Regioni, ma stabilendo dei piani di equilibrio che consentano di ridurre la mobilità passiva, quella che costringe i pazienti di andare fuori regione per le proprie cure. Occorre un diritto alla Salute per il Centro Sud. Si potrebbe iniziare con le Regioni vicine. Se il Ministero della Salute ci consentisse di investire nei vari settori, in quelle zone dove sono più presenti i viaggi della speranza, potremmo almeno cercare di ridurre il il disagio dei cittadini: una cosa è stare venti giorni a Milano, un’altra è trasferirsi dalla Puglia alla Basilicata, per esempio. Dovremmo cercare di raggiungere questo tipo di equilibrio – aggiunge – Il problema è che abbiamo come contraddittori le regioni del Nord che sono iper-strutturate rispetto a quelle del Sud. Forse bisogna riequilibrare anche il Fondo Sanitario Nazionale. Sembra che più uno è forte più soldi ha a disposizione”. La sanità è anche altro. Prendiamo il S.Lucia, un ospedale di neuro riabilitazione ad alta specialità, che ha difficoltà ad affidare i pazienti, terminata la fase intensiva, a strutture territoriali adeguate ai bisogni non solo del paziente, ma anche dei familiari. Non c’è modo di realizzare in modo uniforme in tutto il paese una “rete” di sostegno per i pazienti nella fase della post-acuzie e del recupero . “Effettivamente è così. In Puglia abbiamo riconvertito ben 10 ospedali in strutture territoriali e soprattutto abbiamo in un anno colmato il deficit del bilancio sanitario pugliese che oggi è in pareggio – dice Emiliano – Abbiamo ancora 15mila addetti in meno di sanità, 700 milioni in meno dal fondo sanitario e questo significa che in Puglia si fanno le nozze con i fichi secchi. Ma andare oltre è difficile”. Soluzioni? “Sarebbe’ necessaria una solidarietà delle Regioni del centro sud che in qualche maniera ci consenta di reagire allo strapotere del nord, perché le esperienze possono essere traslate al sud per l’interesse e il benessere dei cittadini, senza conseguenze troppo gravi per le occupazioni e gli investimenti. Bisogna applicare la Costituzione, quel principio di uguaglianza”.

Emiliano in visita alla Fondazione S.Lucia
Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha visitato giovedì scorso la Fondazione Santa Lucia Irccs, soffermandosi nelle aree di eccellenza e dialogando con il personale medico e con i pazienti. Parlando di sanità ha sottolineato il bisogno di un piano coordinato tra le Regioni del Centro-Sud per riequilibrare l’accesso alle prestazioni sanitarie di tutti i cittadini. “Noi governiamo un sistema sanitario diseguale – ha sottolineato – con la presenza di eccellenze straordinarie accanto a situazioni di estremo disagio. Disagio che significa spreco, ma soprattutto sofferenza inutile, perché chi già soffre per la malattia deve anche subire il disappunto di essere gestito male ed essere esposto a rischi clinici.” Ecco una breve sintesi dell’Emiliano-pensiero

RIEQUILIBRIO
“Innanzi tutto precisiamo che deve essere un riequilibrio verso l’alto, che uniformi la qualità dei servizi sanitari in tutto il Paese in modo che i Livelli Essenziali di Assistenza siano rispettati ovunque. Questo non si ottiene ributtando la palla sulle Regioni con il classico “arrangiatevi e trovate delle soluzioni”.

SOLUZIONI
Non è possibile fare tutto e subito in ogni Regione, ma è possibile riorganizzare i servizi tra Regioni vicine e organizzare in questo modo un sistema di recupero del diritto alla salute del Centro-Sud. Se i Presidenti delle Regioni e il Ministero della Salute ci consentissero di investire ciascuno, secondo un piano concordato, nei settori dove si registrano i maggiori viaggi della speranza, avremmo la possibilità di attutire i disagi per i cittadini. Un piano di riorganizzazione dei servizi tra Regioni vicine già permetterebbe a un cittadino della Basilicata di curarsi in Puglia e non a Milano, o di passare dalla Calabria alla Campania anziché spostarsi di nuovo verso le Regioni del Nord.

MODELLI
Il problema è che le Regioni del Nord hanno strutturato i propri sistemi sanitari per accogliere i cittadini del Sud. Bisognerebbe quindi riequilibrare il fondo sanitario nazionale che oggi con ogni evidenza premia le Regioni del Nord. Abbiamo un meccanismo per cui chi è più forte prende più soldi. Questo contraddice il principio dell’uguaglianza dei cittadini nell’accesso ai servizi pubblici. A parità di abitanti la Puglia ha 15.000 addetti in meno rispetto all’Emilia Romagna e 700 milioni in meno di fondo sanitario. A queste condizioni è chiaro che la mobilità passiva dei cittadini del Sud di cui parlavamo prima è l’unico modo di completare l’offerta di servizi sanitari.

Chi è lo sfidante di Renzi
Figlio di un calciatore professionista da ragazzo, sfruttando la statura e il fisico si dedica soprattutto alla pallacanestro. La competizione, la sfida, le nel sangue e lo segnano in tutti i suoi passaggi di vita. Da magistrato in Sicilia incontra Falcone e Livatino, in Puglia si occupa di lotta alla mafia fino a quando accetta di candidarsi a sindaco di Bari nel 2003. Vince due volte e nel 2014 un sondaggio lo qualifica come il sindaco più amato d’Italia. Nel febbraio 2014 viene eletto segretario regionale del Partito Democratico pugliese. Dopo aver vinto le primarie del Partito Democratico in Puglia, vince anche le elezioni regionali del 31 maggio 2015, con il sostegno del PD. Candidatura alla segreteria del PD[. Nella direzione del Partito Democratico del 13 febbraio 2017, che ha determinato la convocazione di un congresso straordinario per l’elezione del nuovo segretario nazionale del  partito, Emiliano ha ufficializzato la propria candidatura alla segreteria, sfidando Matteo Renzi

(Francesco Vitale – Giovanni Tagliapietra)


 

Ascolta Michele Emiliano sulla Sanità 

Ascolta Michele Emiliano sulle Primarie 

(L’intervista a Michele Emiliano è a cura dell’Agenzia Italia Stampa – www.italiastampa.it)

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login