Appalti truccati nella sanità: nove arresti tra dirigenti Asl e imprenditori - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Appalti truccati nella sanità:
nove arresti tra dirigenti Asl e imprenditori

Indagato anche il senatore Agelucci, che avrebbe chiesto un aiuto per ottenere l’aggiustamento di un processo

angelucciCorruzione, turbativa d’asta, traffico di influenze illecite. Nove arresti. Bustarelle e posti di lavoro, in cambio di commesse pilotate e agevolazioni illegittime. È il bilancio dell’operazione dei Nas di Roma, diretti da comandante Dario Praturlon. Nove persone sono finite in manette: sei ai domiciliari e due in carcere.

Dietro le sbarre, due dirigenti della Asl Rm1 e un gestore di laboratori di analisi cliniche per il rinnovo delle patenti. Ai domiciliari, sei dipendenti Asl e imprenditori che avrebbero ottenuto agevolazioni. Altre dieci persone sono state indagate. Si tratta di dirigenti e pubblici ufficiali, privati e altri soggetti “ritenuti coinvolti in una ramificata rete di reciproche facilitazioni affaristiche finalizzate alla realizzazione di profitti e vantaggi personali, perpetrate mediante traffici di influenze e la redazione di false attestazioni”, spiegano gli investigatori.

L’indagine è coordinata dal pm Corrado Fasanelli. Dagli accertamenti sono emersi anche gravi episodi di corruzione e di turbativa d’asta per l’assegnazione di opere manutentive di strutture sanitarie della Capitale.

Indagato anche il senatore Agelucci, che avrebbe chiesto un aiuto per ottenere l’aggiustamento di un processo.
L’appalto turbato vale 14 milioni. Sarebbero state pagate tangenti per più di 130mila euro e si tratta solo della somma contestabile perché non coperta da prescrizione. Arrestato per corruzione Maurizio Ferraresi, dirigente della commissione patenti della Asl. Nelle intercettazioni, a volte, parla apertamente di mazzette. Dialogando con la figlia dice: “questa mazzetta da 5mila euro”. Le bustarelle vengono descritte in modi singolari: in un caso gli indagati parlano di “cinquemila globuli bianchi da consegnare”.

Un’ipotesi corruttiva riguarda il tentativo non riuscito di aggiustamento di un processo in Cassazione. Il presidente di sezione, però, respinge il tentativo di ottenere una sentenza favorevole relativa a un sequestro.
L’interessato è il senatore Angelucci, indagato per traffico d’influenze illecite. Si rivolge a Ferraresi che, per raggiungere l’obiettivo, contatta a Franco Amedeo, ex magistrato di cassazione. Lui chiama il presidente di sezione, che declina l’offerta. Angelucci propone in cambio a Ferraresi l’assunzione delle fidanzate dei suoi due figli. Amedeo ha un’amica che deve mettere una protesi al seno, e necessita di un certificato per ottenere il rimborso. In cambio dell’interessamento, incassa da Ferraresi la promessa di ottenere quel documento medico, ovviamente falso.

La turbativa d’asta riguarda Cascarino, direttore Ufficio tecnico della Asl rm1. È responsabile di una gara milionaria. Avrebbe truccato il bando per agevolare imprenditori amici. Avrebbe anche violato il segreto istruttorio nel corso della gara, relativa alla manutenzione degli edifici della Asl. A mettere in contatto privati e pubblico ufficiale, è sempre Ferraresi, che a un imprenditore dice: “Perché non ti prendi un appaltuccio?”. Cascarino, in modo eloquente, racconta a un interlocutore: “io sono il re… Ho il coltello dalla parte del manico”.
L’indagine è scattata dalla denuncia della ex convivente di uno degli imprenditori, che ha raccontato alla procura di Tivoli che il suo ex fidanzato pagava tangenti.
“L’Azienda sta collaborando fin dalle prime ore del mattino a fornire tutta la documentazione richiesta dalla Procura. Alcuni atti peraltro riguardano situazioni che questa stessa Direzione aveva segnalato all’Autorità Giudiziaria- dichiara il Direttore Generale della ASL Roma 1 Angelo Tanese – Dato che le indagini sono in corso, non appena l’Azienda avrà notizie più circostanziate adotterà nei confronti dei dipendenti coinvolti i provvedimenti disciplinari del caso, sino all’eventuale risoluzione del rapporto di lavoro, ove ne ricorrano i presupposti, e le misure organizzative a garanzia della continuità dei servizi. Ho già dato disposizioni all’Avvocatura per la costituzione di parte civile”.

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