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Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Autorità, amici, dipendenti e pazienti, in centinaia per l’ultimo saluto a Luigi Amadio

commemorazione-e1490088843335Gremito di amici, personale e rappresentanti delle Istituzioni che hanno fatto la storia della Fondazione Santa Lucia Irccs. Così appariva oggi il Centro Congressi della Fondazione per l’ultimo saluto al Dott. Luigi Amadio.“Nel giorno della commemorazione di Luigi Amadio desidero esprimere il mio cordoglio alla famiglia e a tutti i dipendenti del Santa Lucia, Fondazione di eccellenza nel campo dell’assistenza e della riabilitazione” è stato il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.Moltissime le testimonianze di cordoglio pervenute alla Fondazione e alla Famiglia Amadio dopo l’improvvisa e prematura scomparsa dello storico Direttore Generale lo scorso 12 marzo. “L’infaticabile e prezioso impegno che ha contraddistinto la vita e la carriera del Dott. Amadio rimarranno dei modelli di eccellenza umana e scientifiche” – sono state le parole del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Il Senatore Giorgio Napolitano, nel ricordare “i periodi di maggiore frequentazione della Fondazione da parte di mia moglie e mia” ha sottolineato in un telegramma inviato alla famiglia Amadio che “se si è trattato di un’istituzione davvero meritevole ed esemplare, anche dal punto di vista del rapporto umano con i degenti, lo si deve certamente al costante e illuminato impegno del Direttore Amadio”.Visibilmente commossa per la scomparsa del fratello, il Presidente della Fondazione, Maria Adriana Amadio, che ha voluto comunque aprire la Cerimonia di Commemorazione con un messaggio al Personale e a tutti i presenti Tutti i Direttori della Fondazione intervenuti alla Cerimonia di Commemorazione hanno sottolineato l’impegno dimostrato dal personale in questi giorni, che ha permesso senza eccezione il normale prosieguo delle attività. Il Dott. Edoardo Alesse, nipote dello scomparso Direttore Generale, in un discorso molto orientato alla continuità, ha sottolineato con chiarezza che “la Fondazione c’è e ci sarà sempre”. Evidenziando il valore della Fondazione come bene al servizio della collettività, Alesse ha confermato l’impegno di tutto il personale a portare avanti l’eredità di Luigi Amadio e, con riferimento ai tavoli ancora aperti con la Regione Lazio per l’attività di neuroriabilitazione svolta in convenzione con il Servizio Sanitario Regionale, ha lanciato un appello alle istituzioni: “Troviamo insieme una soluzione. Quella soluzione che Luigi Amadio non ha fatto in tempo a vedere, possa realizzarsi ora. Se vogliamo il bene comune, questo oggi è il tempo per decidere e per agire insieme”.Nelle parole della nipote, l’Architetto Elisabetta Alesse, tutto l’impegno di Luigi Amadio che guidava la Fondazione Santa Lucia come Direttore Generale dal lontano 1973: “Il Santa Lucia era la sua casa e la sua vita. In nessun altro luogo ha trascorso più tempo. Aveva tanti interessi e una grande cultura, ma un solo pensiero e un un’unica missione: il Santa Lucia. Questo pensiero e questa missione era spesso più forte del pensiero di sé”.

Nata nel 1960 con il nome di “Centro Residenziale Oasi” per offrire assistenza ai neuromotulesi della Seconda Guerra Mondiale, l’istituzione avrebbe conosciuto sotto la guida di Luigi Amadio un grande sviluppo che negli anni ha fatto della Fondazione Santa Lucia Irccs un punto di riferimento nazionale e internazionale nel settore della neuroriabilitazione e primo Istituto di Ricovero e Cura in Italia per la propria attività di ricerca nel settore delle neuroscienze.Oggi il suo ospedale ha attivi oltre 300 posti letto in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale per percorsi di neuroriabilitazione ad alta specializzazione. Accanto all’attività ospedaliera la Fondazione cura ogni anno 300 bambini con gravi cerebrolesioni, accompagnando i giovani pazienti e le loro famiglie attraverso programmi di cura che possono protrarsi fino all’età adulta. Tra i più importanti obiettivi raggiunti dalla Fondazione Santa Lucia sotto la guida del dott. Luigi Amadio il riconoscimento nel 1992 di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico da parte del Ministero della Salute con 60 laboratori di ricerca oggi attivi presso il campus di via Ardeatina a Roma e il vicino Centro Europeo di Ricerca sul Cervello (CERC). Nel 2002 anche la realizzazione dell’Ospedale monospeciaistico, realizzato secondo i più alti standard previsti dalla normativa per le strutture di neuro-riabilitazione ad alta specializzazione, l’ambito che da sempre costituisce il centro delle attività della Fondazione.

Attento a sostenere il reinserimento sociale dei pazienti della Fondazione e di tutte le persone disabili, come prosecuzione e completamento dell’attività medica di riabilitazione, Luigi Amadio ha contribuito in modo decisivo anche allo sviluppo degli sport paralimpici in Italia. Molti gli atleti passati dal Santa Lucia Sport e rivisti poi nei grandi eventi olimpionici degli ultimi decenni. Grandi, in particolare, i successi nazionali e internazionali delle formazioni giallo-blu del nuoto e del basket in carrozzina. Così oggi il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, ricordando la figura dell’amico e del Direttore Generale della Fondazione ha affermato: “Il CONI fuori dai nostri confini è considerato qualcosa di diverso. Ogni giorno cerchiamo di migliorare e ogni giorno cerchiamo anche, se volete, di copiare. Copiare quello che ha fatto Luigi al Santa Lucia. Quello che ha fatto Luigi con la sua Squadra di Basket in Carrozzina. Copiare quello che hanno fatto tanti atleti per tornare a fare attività. Magari non per vincere delle medaglie, ma per vivere una vita da sportivi. Luigi era un generoso, un innovatore, un sognatore, ma la cosa che mi ha fatto più riflettere è che a Luigi bastava una stretta di mano in un contesto storico in cui molti non rispettano più la parola data“.

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