ROMA BLINDATA - Niente camion in Centro, controlli sui mediorientali - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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ROMA BLINDATA – Niente camion in Centro, controlli sui mediorientali

L’attentato di Londra ha portato a innalzare il livello già altissimo di allerta

allertaNon bastano le barriere in muratura, tantomeno i check point. Roma sceglie di blindarsi vietando ai camion e ai furgoni l’accesso nel centro storico. Nizza ha insegnato: non servono armi pesanti o bombe per seminare il terrore. Basta un tir o un furgone per fare una strage. E così si è deciso di chiudere gli ingressi «a qualsiasi veicolo (autoarticolati e autocarri) adibiti a trasporto di merci anche inferiori a 3,5 tonnellate nelle zone a traffico limitato», come prescrive l’ordinanza della Questura predisposta proprio per la cerimonia dei Trattati europei.
Il piano sulla sicurezza messo in campo dal Viminale prevede il controllo dei cieli e dei sotterranei. Già da ieri, infatti, la città è monitorata nel sottosuolo, mentre le telecamere e i droni stanno fornendo immagini e indicazioni alle forze dell’ordine. Niente automezzi pesanti in giro per la città, ma anche via gli ambulanti dalle zone monitorate. Mentre per aria si vedranno volare «gli assetti militari costituiti dagli slow mover interceptor per le attività di pattugliamento per oggi e domani». Insieme con i droni e con ogni altro sistema di controllo.
A garantire la sicurezza degli ospiti internazionali ci penseranno i tiratori scelti. Non importa se lo sguardo non li vedrà e non se ne percepirà la presenza, loro ci saranno. E saranno posizionati nei punti alti, da dove potranno controllare le passeggiate delle autorità, a cominciare dalla scalinata della Cordonata, dalla quale è prevista una discesa a piedi. Ma non è tutto. L’attentato di Londra ha portato a innalzare il livello già altissimo di allerta. E Fiumicino e Ciampino hanno ricevuto le nuove indicazioni. In una circolare diffusa ieri vengono impartite precise disposizioni al personale dipendente «affinché sia posta in essere un’attenta attività di controllo, su un maggior numero di veicoli e persone, con particolare attenzione nei confronti di cittadini di etnia mediorientale». “L’allertamento” specifica che «non è da escludersi una recrudescenza delle attività terroristiche da parte di gruppi di matrice islamica», e che quindi, sarà necessario «procedere al controllo fisico sulla persona e sui relativi bagagli al seguito, e al successivo controllo documentale». Attenzione massima verso ogni oggetto di natura sospetta lasciato incustodito. Nessun divieto, invece, sui voli italiani per l’imbarco di tablet e di pc. Almeno per il momento, così come ha stabilito il Comitato interministeriale per la sicurezza dei trasporti aerei e degli aeroporti (Cisa), presieduto dall’Enac, che ieri si è riunito per esaminare la decisione di Usa e Regno Unito sull’obbligo di imbarcare in stiva i dispositivi informatici.
Già da stanotte, poi, personale specializzato di carabinieri e polizia si occuperà di bonificare” i luoghi più strategici della città. Il Campidoglio dove si terrà la manifestazione principale, verrà controllato anche di notte con i cani antiesplosivo. Roma si prepara a ricevere circa 25 mila persone, e non tutte animate da buone intenzioni. Ci saranno, come noto, la “zona blu” intorno al Campidoglio – quella degli eventi ufficiali – e la “zona verde” più esterna, riservata alla contestazione. Quattro i cortei e un sit-in statico dalla mattina al pomeriggio, centinaia gli agenti in borghese. Contro il rischio attentati si punta, oltre che sull’intelligence in funzione preventiva, sull’uso di barriere di cemento per contrastare il rischio di camion lanciati sulla folla. E se la minaccia islamista dei “lupi solitari” preoccupa per la sua imprevedibilità, forse meno drammatico ma più tangibile è l’eventualità di scontri con i black bloc e gli anarchici, in arrivo a decine dall’estero a dare manforte ai militanti italiani. I violenti pronti a spaccare tutto e ad attaccare le forze dell’ordine potrebbero infiltrarsi nei cortei, in particolare ma non solo in quello pomeridiano di Eurostop. È la sinistra radicale di centri sociali, sindacati di base e antagonisti che predica l’Italexit, l’uscita dalla Ue. Il pericolo viene anche da destra. E il sindacato di polizia Silp Cgil – attraverso il suo segretario Daniele Tassone – citando CasaPound e Forza Nuova, parla di «gruppi neofascisti sempre pronti a fare le “vittime” in caso di aggressione». Ma preoccupazione c’è pure per la formazione di destra “Roma ai Romani” che si definisce movimento nazionalista identitario, già protagonista di scontri nella giornata di protesta dei tassisti contro il decreto Milleproroghe di fine febbraio.

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