Così abbiamo rimesso in corsa una azienda ospedaliera malata - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Così abbiamo rimesso in corsa una azienda ospedaliera malata

Parla Stefano Pompili direttore sanitario uscente dell’Azienda Ospedaliera S.Giovanni Addolorata.Il bilancio dopo tre anni di gestione dell’area sanitaria di uno dei più grandi nosocomi della capitale. Era una azienda pletorica e ridontante, il 40% degli incarichi apicali era scoperto. Progressi sul fronte economico: nel 2017 è previsto un miglioramento del disavanzo nell’ordine di circa otto milioni

sangiovanniIl Dr Stefano Pompili, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera San Giovanni – Addolorata, lascia il suo posto dopo tre anni passati a gestire la complessa area sanitaria di uno dei più grandi ospedali di Roma. Il lavoro da lui svolto è stato costante, ritmato da impegni pressanti risolti con meticolosa tempistica e pazienza certosina. Il momento del distacco dal lavoro è anche quello dei bilanci che, per lui che ha dedicato tanto tempo ed energie alla sanità laziale, ed è sicuramente da raccontare.

Sono passati poco più di tre anni dalla nomina di Ilde Coiro a Direttore Generale dell’ Azienda Ospedaliera San Giovanni – Addolorata: nel febbraio 2014 quale era la situazione?
Dal punto di vista gestionale l’Azienda aveva un’organizzazione pletorica e ridondante: l’Atto Aziendale in vigore prevedeva tredici Dipartimenti e sessantaquattro tra Unità Operative Complesse e Dipartimentali. A ognuno di essi, in teoria, corrispondeva un’autonomia decisionale e organizzativa e le funzioni di coordinamento affidate ai Dipartimenti non erano praticamente esercitate. Inoltre, il 40% degli incarichi apicali di Direttore erano scoperti e affidati a facenti funzione. Infine, molti organismi di governo, quali il Consiglio dei Sanitari o Commissioni tecniche, il Comitato per il Controllo delle Infezioni per la valutazione delle scelte tecnologiche, non erano di fatto operativi. Anche dal punto di vista delle relazioni sindacali si registrava una situazione di stallo: mancava, ad esempio, un regolamento per la graduazione e l’affidamento degli incarichi dirigenziali e la maggior parte dei dirigenti non aveva un incarico né era definito il corrispondente valore dello stesso. Dal punto di vista operativo esistevano gravi criticità in alcuni settori, in particolare l’Area Materno Infantile e il Polo Oncoematologico. Per quanto riguarda la prima esisteva una paralisi assoluta determinata, in primo luogo, dall’assenza di primari di ruolo da molti anni sia in Ostetricia e Ginecologia sia in Neonatologia. La situazione era aggravata da rilevanti carenze di organico e da una profonda crisi professionale determinata da alcuni eventi avversi verificatisi in quei Reparti. Proprio a causa di ciò vi era stato un forte nella realizzazione di un nuovo Reparto di Patologia e Terapia Intensiva Neonatale con un importante investimento in tecnologie. Solo una parte del finanziamento era stato utilizzato e, di fatto, il nuovo reparto era ancora chiuso. Analoga era la situazione per il Polo Oncoematologico. I lavori per la realizzazione della nuova sede, iniziati nel 2010, erano terminati, ma non collaudati e mancavano ancora molte attrezzature.
Quali sono state le prime iniziative avviate?
In applicazione alle Direttive Regionali è stato predisposto il nuovo Atto Aziendale che rivedeva l’organizzazione dell’Azienda. I Dipartimenti sono stati definiti nel numero di cinque e le articolazioni in Unità Complesse e Dipartimentali sono state ridotte a quarantuno. Questa rivoluzione è stata compiuta con il coinvolgimento e il consenso dei dirigenti e delle parti sociali ed ha consentito di avere una struttura più snella, efficiente e più facilmente coinvolgibile nelle decisioni strategiche. Il nuovo Atto Aziendale è stato approvato in data 2/3/2015. Per quanto riguarda la Patologia e Terapia Intensiva neonatale si è proceduto alle assunzioni necessarie per ristabilire un organico di sicurezza e in data 9/7/2014 è stata trasferita nella nuova sede dotata di tutte le tecnologie necessarie. Contestualmente è stata avviata la procedura concorsuale per la nomina del Direttore che si è conclusa nei primi mesi del 2016 assieme a quella di Ostetricia e Ginecologia. Anche per questa specialità sono stati fatti investimenti in risorse umane e tecnologiche ed è stato realizzato il nuovo Pronto Soccorso Ostetrico. La nuova sede del Polo Oncoematologico è stata attivata nel gennaio 2015 e le dotazioni di personale in Oncologia ed Ematologia sono state adeguate con il trasferimento delle relative Unità dagli Ospedali Sant’Eugenio e Sandro Pertini e attraverso l’integrazione con le risorse del Policlinico Militare del Celio. Presso il Polo è stato realizzato un laboratorio per la preparazione dei farmaci antiblastici all’avanguardia in Italia e dotato delle più aggiornate tecnologie per la qualità del prodotto e la sicurezza degli operatori.

Qual è la situazione oggi?
I problemi riguardanti l’assetto organizzativo sono stati fondamentalmente risolti, così come quelli principali riferiti alla gestione del personale, d’intesa con i tavoli sindacali. Il consolidamento del modello organizzativo è passato attraverso un uso costante ed efficiente degli organismi di condivisione e di governo che sono stati attivati e, in primo luogo, il Collegio di Direzione che vede coinvolto il top-management aziendale. La recente conclusione del concorso per Dirigente infermieristico consentirà di accelerare e completare il processo di riorganizzazione nell’area dell’assistenza. Le conseguenze degli interventi riorganizzativi attuati e in corso di realizzazione, hanno consentito anche di raggiungere rilevanti risultati dal punto di vista economico: il disavanzo di bilancio nell’anno 2016 in preconsuntivo si è ridotto del 9%, per una cifra complessiva di 8.334.576,00 euro. Tra i risparmi maggiori quelli riguardanti la riorganizzazione dei servizi e la spesa farmaceutica.
Quali le prospettive future?
Dal punto di vista economico-gestionale l’Azienda, come quasi tutte le Aziende ospedaliere italiane, ha varato un Piano di rientro del deficit, approvato a marzo 2017, che prevede forti risparmi nel triennio 2017-2019 attraverso l’adozione di rilevanti manovre che impegneranno sia la dirigenza amministrativa sia sanitaria. Nel 2017 è previsto un miglioramento del disavanzo nell’ordine di circa otto milioni. Sul versante sanitario l’impegno più rilevante riguarderà il conseguimento di una maggiore efficienza in area chirurgica, riducendo la degenza pre-operatoria, migliorando l’attività delle sale operatorie e un’eliminazione dei letti bis in area medica attraverso un miglioramento delle attività assistenziali in costanza di degenza e l’adozione di forme di assistenza alternativa al ricovero. Gli interventi di riorganizzazione attesi riguardano la realizzazione delle nuove sezioni di Emodinamica e l’installazione del nuovo angiografo per la Radiologia Interventistica, la realizzazione del nuovo Laboratorio di genetica medica, la nuova degenza di Geriatria, la realizzazione delle nuove Unità di degenza su base dipartimentale articolate per intensità di cure, con estensione della positiva esperienza della Week Surgery. Al Dr Pompili va il ringraziamento della Direzione e dell’Azienda tutta per il lavoro svolto e gli obiettivi raggiunti.

Anna Spoltore
Comunicazione e Marketing
Azienda ospedaliera San Giovanni – Addolorata

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