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Il “no” alle Olimpiadi nasconde un danno erariale?

olimpiadi-2024-romaÈ lunga, lunghissima, l’onda del «no» della sindaca Virginia Raggi alle Olimpiadi del 2024. Tanto da toccare anche la Corte dei conti: la procura ha aperto un fascicolo sul bilancio del comitato a sostegno della candidatura di Roma ai Giochi. L’indagine affidata al pm Bruno Tridico è nata da un esposto con cui l’Adusbef, associazione a tutela dei consumatori, ha chiesto ai magistrati di viale Mazzini di chiarire se gli investimenti del Coni per la promozione sportiva della capitale abbiano comportato un danno al pubblico erario. E, nel caso, chi lo abbia causato: chi lo scorso settembre ha decretato la fine della corsa ai cinque anelli con una conferenza contro le «Olimpiadi del mattone» o chi ha speso milioni di euro senza prima essere sicuro di avere il supporto del Campidoglio a guida grillina?

Sul piano politico le settimane dello scontro a distanza tra l’inquilina del Campidoglio e Giovanni Malagò si sono rette su sgarbi istituzionali (su tutti, l’inutile attesa del numero uno del Coni in Campidoglio, con la sindaca a pranzo in un ristorante in zona Termini pur sapendo dell’appuntamento) e continui scambi di accuse. Dichiarazione dopo dichiarazione, sullo sfondo sempre lo spauracchio del danno erariale. Sul piano economico, invece, è stata la sezione di controllo sugli enti della Corte dei conti a fare il punto sulle entrate e le uscite del Comitato Roma 2024 in un dossier pubblicato a inizio maggio.

L’avventura del Coni è partita a inizio 2015, affidando a Coni Servizi la gestione del progetto a sostengo della candidatura della capitale alla 33esima edizioni delle Olimpiadi. Ecco la sede al Foro Italico, personale in quantità, tanti giovani messi sotto contratto per rafforzare la compagine al lavoro sui Giochi, la documentazione da inviare, step dopo step, al Cio e un primo stanziamento da 2 milioni e 681mila euro «in favore delle attività propedeutiche alla candidatura ». Fondi da coprire con le risorse concesse a Roma 2024 dalla legge di stabilità 2016: 2 milioni per il 2016 e 8 per il 2017.

Con il via libera deliberato dal consiglio comunale in era Marino, si lavora a testa bassa: il 17 febbraio 2016 il primo file del dossier olimpico viene consegnato al Cio. Lo scambio di pennette usb e file con il Comitato olimpico internazionale si interrompe, però, lo scorso 11 ottobre. Il «no» dei grillini è stato pronunciato da ormai 20 giorni e il segretario generale del Coni, «alla luce degli accadimenti determinatisi per effetto delle deliberazioni assunte in proposito dall’amministrazione della città di Roma Capitale», comunica all’ad di Coni Servizi che la corsa è finita. Stop a tutte le attività, «con conseguente risparmio delle spese complessive preventivate e destinate».

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