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Corte dei Conti condanna Alemanno: deve risarcire il Comune per nomina di avvocati esterni

alemannoLa Corte dei Conti di Roma ha condannato l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al pagamento di 312 mila euro in favore del Comune per «colpa grave». La vicenda è legata alla nomina, nel 2009, da parte dell’ex sindaco di due avvocati esterni all’amministrazione, cooptati «in assenza di una preventiva proposta o autorizzazione della Giunta Comunale», nella causa intentata dal Campidoglio davanti al Tar contro la Romeo Gestioni dopo l’annullamento di un contratto da 529 milioni di euro per la gestione e la manutenzione delle strade.

Per i giudici contabili quella nomina sarebbe avvenuta «in contrasto con la normativa regolamentare all’epoca vigente e con i principi di affidamento degli incarichi a soggetti esterni all’amministrazione pubblica». Il conferimento dell’incarico ai due avvocati, per la Corte dei Conti, deve essere giudicato come illegittimo perchè è avvenuta mediante la procura a firma di Alemanno come «frutto di una sua scelta fiduciaria» mentre sarebbe spettata per regolamento al Capo dell’Avvocatura Comunale.

«La sentenza della Corte dei Conti che mi condannerebbe a pagare 315mila euro per le parcelle pagate ad avvocati esterni al comune è una sentenza superficiale che sembra un regalo all’imprenditore Alfredo Romeo ispirato da ragioni politiche. Secondo la sezione regionale della corte dei conti sarebbe spreco di denaro pubblico aver ingaggiato due legali esterni di alto profilo, il professor Lubrano e l’avvocato Elisabetta Rampelli, che vinsero davanti al Tar la causa intentata dall’imprenditore Romeo contro il comune di Roma. Questa causa nacque dalla scelta di revocare il global service affidato dall’amministrazione Veltroni a Romeo per la manutenzione delle strade di Roma. In pieno accordo con l’avvocatura capitolina si decise che per una causa cosi importante che rischiava di costare al comune decine di milioni di euro era necessario avvalersi di professionalità esterne. Il risultato di fronte al TAR ci diede ragione. Se salvare il comune da risarcimenti milionari è spreco di denaro pubblico sono orgoglioso di aver fatto questo spreco. Ricorreremo in appello contro quella che ci appare una sentenza superficiale se non ispirata da logiche politiche». Lo dichiara in una nota Gianni Alemanno in una nota.

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