SABAUDIA - Complimenti allo Scoglio, cinquant’anni ben portati - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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SABAUDIA – Complimenti allo Scoglio, cinquant’anni ben portati

Nato nel ’67 il locale è uno dei tradizionali punti di riferimento della città delle Dune. Franco Natale e i suoi fratelli , Tammaro e Bruno, sono invecchiati “bene” sul campo. Di lì sono passati tutti, ma proprio tutti, politici, attori, principi e imprenditori, sportivi. Tutto il mondo che conta, insomma, e naturalmente la comunità dei vip che dietro al lago di Paola hanno le tante celebrate ville. Domenica 9 luglio è festa grande, serata dedicata ad una speciale musica napoletana

lo-scoglioE’ una delle “glorie”, dei punti di riferimento storici di Sabaudia. Passi il ponte, giri a destra sulla litoranea, e te lo trovi davanti, arrampicato sulla diga, Lo Scoglio. Ristorante, stabilimento balneare, punto di ritrovo e di contatto per chi vuole bene alla città delle Dune. Di lì sono passati tutti, ma proprio tutti, politici, attori, principi e imprenditori, sportivi. Tutto il mondo che conta, insomma, e naturalmente la comunità dei vip che sulle dune e sul lago di Paola hanno le tante celebrate ville. Lo Scoglio compie cinquant’anni. Non c’è più la mitica signora Angelina, donna di ferro, indomabile, rimasta a controllare il locale fino all’ultimo, affettuosamente assistita dai figli e dalle nuore, dai nipoti. Ma ci sono, altrettanto indomiti e determinati Franco e i suoi fratelli – Tammaro e Bruno – aggrappati a quel pezzo di storia fin dalla adolescenza. E a fianco a loro le tre mogli, Paola, Mirella e Patrizia, la spina dorsale del gruppo. Cinquant’anni di attività passati bene, tante epoche ben rappresentate nelle immancabili fotografie appese nel salone da pranzo. Dove si vede la Sabaudia di un tempo, addirittura senza dune, e tutte le sue evoluzioni, dove si possono identificare i personaggi che hanno lasciato un segno nel nostro paese, a tutti i livelli e in tutte le arti e le professioni, e che sono passati per quel caratteristico ristorante proiettato con le sue palafitte sul mare di Sabaudia. Un posto semplice, ma che della sua semplicità ha fatto sempre l’arma migliore, che lo ha reso “trendy”, come si dice oggi. Allo Scoglio si mangia e si è sempre mangiato bene. Pesce naturalmente, quello fresco che i fratelli Natale vanno a prendere con la loro barca all’alba al largo di Sabaudia, in acque che conoscono bene e che hanno imparato a solcare fin dall’infanzia. Pesce cucinato con l’esperienza e la tradizione maturata negli anni. Tutto buono e genuino, dalla pasta fino al vino, recita una poesia, in mezzo fritti ai primi a base di pesce, ai dolci fatti in casa. Dalle terrazze sul mare ci si trova immersi in un panorama da favola, con ogni tempo e stagione, mattina e sera inoltrata dalla lunga spiaggia che si estende a perdita d’occhio a destra e a sinistra, all’imponente massiccio della Maga Circe che “chiude” un verso della cartolina. Ma non è solo la location a fare la differenza e ad attirare come le mosche residenti, villeggianti, habituè di ogni tipo, vip e meno vip. Ci sono anche i Natale, famiglia compatta, unita, semplice, genuina, discreta e tenacemente efficiente. Se Lo Scoglio passa la boa dei cinquant’anni e apre una estate di festeggiamenti (domenica 9 luglio una serata tutta napoletana con la partecipazione straordinaria del gruppo musicale che si esibisce nello storico locale del mitico Aurelio Fierro, “A Canzuncella”, presenti clienti storici, amministratori, il nuovo sindaco Gervasi e qualche vip affezionato) il merito è anche loro. Il front.man Franco tiene i rapporti con la politica e il territorio (è stato anche assessore al Commercio in una giunta del passato, è uno degli animatori della associazione di imprenditori SalvaSabaudia) e assieme pesca, governa l’azienda e serve in tavola. Fratelli e nipoti lo affiancano con un gioco di squadra che alla fine, all’interno dello Scoglio si sente e fa la differenza. Lo stabilimento gode i riflessi della stessa situazione. Efficiente, sereno, ordinato. Vale davvero la pena di esserci, su quello spicchio di litorale pontino.

Giovanni Tagliapietra

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