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Tavolino selvaggio, si cambia. Licenze revocate ai recidivi?: «Revocheremo le licenze»

tavolino_selvaggioTavolino selvaggio, si cambia passo.Il I Municipio passa al contrattacco ed è pronto, con l’obiettivo di riportare ordine sulle strade e in quei luoghi considerati a ragione dei veri punti di ritrovo per i romani ma soprattutto per i turisti, a revocare immediatamente le concessioni agli esercenti disonesti. Dopo i casi di occupazioni irregolari e concessioni non revocate, pur in presenza di un numero sufficiente di verbali, denunciati da Il Messaggero, l’assessore al Commercio del Centro ha chiamato a raccolta per domani uffici e dirigenti, ripromettendosi di interpellare anche l’Avvocatura capitolina. Il primo step del un piano che punta ad arrestare l’emorragia di illegalità ai piedi della statua di Giordano Bruno e in tutto il Centro chiamerà la direttrice dell’ufficio commercio del I Municipio e gli impiegati che si occupano del rilascio delle occupazione di suolo e di quelli che poi lavorano i verbali dei vigili, a vagliare ogni singola notifica.

Un lavoro di certo non da poco, considerato il numero di personale a disposizione e l’entità delle contestazioni. Le occupazioni di suolo in tutto il centro superano le 3 mila unità (3.084 per la precisione) e tra il 2016 e il primo semestre del 2017 i vigili urbani hanno compilato 278 verbali per varie difformità, come l’ampliamento dei tavolini, e 471 verbali per occupazioni abusive. Chiaramente si partirà proprio da Campo de’ Fiori dove le occupazioni sono una trentina e 10 i locali che in teoria avrebbero dovuto smettere di apparecchiare i tavoli all’esterno ma che, invece, continuano a lavorare come se nulla fosse.

«All’avvocatura poi spiega l’assessore al Commercio del Centro, Tatiana Campioni chiederò se è possibile procedere con la revoca delle concessioni in presenza di 3 o più verbali senza la necessità di notificare l’avviso del procedimento agli esercenti poiché è un passaggio previsto dalla delibera 39 del 2014».

Tradotto, le revoche scatteranno subito e partiranno le rimozioni coatte. «È necessario ricercare nuove soluzioni per contrastare le occupazioni abusive di suolo pubblico conclude l’assessore pur in presenza dei controlli e delle revoche momentanee, la situazione continua ad essere insostenibile; il motivo è semplice: a fronte dell’enorme guadagno che può derivare dall’uso dello spazio pubblico le sanzioni, comprese quelle accessorie di chiusura temporanea, sono irrisorie. Occorre trovare il modo per arrivare alla revoca della licenza». Per far questo dovrebbe essere corretta in primis la delibera comunale del 2014 e rivedere poi anche le tariffe per le occupazioni di suolo che sono in effetti molto basse: un esercente paga annualmente 0,75 centesimi per l’occupazione di un metro quadro di suolo pubblico.

LE IRREGOLARITÀ
Il rispetto delle regole, nel mentre, diventa un fattore accessorio, opinabile all’occorrenza. Basta vedere proprio Campo de’ Fiori, i bar e i ristoranti che non rispettano i limiti di occupazione di suolo pubblico, che montano in media almeno una fila aggiuntiva di tavolini per far accomodare circa 30 persone all’esterno senza averne titolo. Per non contare poi gli abusi perpetrati contro il decoro: ventilatori piantati in mezzo alla strada o centraline dell’elettricità scambiate, in via della Corda, per dispense dove appoggiare posate, saliere e tovaglioli. A questo si aggiunge il vero paradosso, contro cui anche il Codacons ha presentato una denuncia in Procura. Ad un locale il I Municipio era riuscito a notificare la revoca della concessione seguendo l’iter ordinario eppure il titolare, che probabilmente ha impugnato l’atto di fronte al Tar, continua ogni giorno ad apparecchiare i tavoli e a procacciare turisti e passanti sull’uscio del ristorante.

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