Emergenza foglie secche, caditoie ostruite e l’Ama sta a guardare - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Emergenza foglie secche, caditoie ostruite e l’Ama sta a guardare

foglieseccheNon è autunno ma Roma è ricoperta di foglie secche. Ovunque, strade, giardini, marciapiedi. La colpa è principalmente dei platani ma anche dei pini che lasciano cadere senza sosta in strada la maggior parte del fogliame e degli aghi. Delle oltre 300 mila alberature che compongono il verde di Roma, il 90% è costituto proprio da questi due tipi diversi di alberi sui quali però – con i bandi per la cura del verde ancora fermi, le potature partiranno non prima di settembre inoltrato – non è stato attuato ancora nessun intervento di manutenzione. Salvo quei casi di rimozioni o potature dettate però dall’emergenza-crolli che comunque si contano lo stesso sulle dita delle mani da mesi a questa parte. Senza contare poi i danni provocati dalla siccità. A Prati è una disperazione – da viale Giulio Cesare a viale delle Milizie e viale Angelico – Metri e metri di asfalto, marciapiedi e tratti pedonali sono da giorni coperti da un mantello giallastro. Di foglie morte è piena anche la Nomentana da piazza Sempione fino a Porta Pia. In via Val Chisone, pochi passi dalla caserma generale della Guardia di Finanza, i residenti si sono armati di buona volontà e in barba alle nuove disposizioni del Campidoglio, che prevedono per i volontari del verde l’attivazione di una danarosa assicurazione pur di mettersi al servizio della città, da giorni sono lì a togliere le foglie per parcheggiare le auto e camminare tranquilli. Meglio non pensare a cosa accadrà alla prima pioggia.

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