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QUINTILIANI – Il treno riparte a porte aperte video shock sulla linea metro B

Il filmato postato da un utente che era a bordo alla stazione Quintiliani “Ho provato ad avvisare qualcuno ma il convoglio è arrivato a Rebibbia”

metrob_quintilianiUn minuto e tre secondi a porte spalancate. Bastano un passeggero, la giusta dose di senso civico e uno smartphone per raccontare e riassumere tutti i problemi di Atac. La municipalizzata dei trasporti da 1,35 miliardi di debiti si barcamena da settimane tra solleciti, ingiunzioni di pagamento e l’ipotesi di presentarsi in tribunale a fine agosto per avviare il concordato in bianco. Da ieri, però, negli uffici di via Prenestina c’è un grattacapo in più da affrontare. Il video girato domenica mattina da un passeggero a bordo della metro B sposta infatti di nuovo il faro sulla qualità e la sicurezza del servizio offerto dalla società in house del Campidoglio. Nel filmato si vede uno dei treni della linea blu correre con una porta aperta. Così, con le ante semiaperte, intorno alle 6 del mattino il convoglio — peraltro uno dei più nuovi tra quelli a disposizione della partecipata — ha percorso come nulla fosse il tragitto che separa la fermata Quintiliani dal capolinea di Rebibbia. Cinque stazioni in attesa di un intervento mai arrivato.
Il racconto dell’autore, StefanoBortoloni, accompagna la ripresa. La rende, se possibile, ancora più difficile da digerire: «Era la prima corsa della giornata ed ero assieme a mio padre — racconta il ragazzo — quando la porta si è bloccata in quel modo. È rimasta così, semispalancata, fino alla fine della corsa. Per fortuna a bordo eravamo quattro gatti a quell’ora. A nulla sono valsi i tentativi di avvisare il macchinista appena sono sceso alla mia fermata. A Santa Maria del Soccorso ho provato ad avvisare gli addetti della stazione. Ma al box non ho trovato nessuno». Poco dopo il filmato è finito su Internet, ha fatto il giro dei social per poi rimbalzare sui cellulari degli stessi dipendenti Atac.
Impossibile, per il tipo di guasto, non tornare con la memoria a metà luglio. All’incidente in cui ha rischiato la vita Natalya Garcovich. Anche in quel caso qualcosa non andò nel funzionamento delle porte: la 43enne moldava rimase impigliata con una borsa tra le ante dell’ultima entrata dell’ultimo vagone per poi essere trascinata lungo la banchina della stazione Termini per oltre 100 metri dal treno in partenza.
In quel caso l’inchiesta interna e i filmati delle telecamere di sorveglianza hanno messo nei guai il macchinista, sorpreso a mangiare mentre era alla guida del convoglio, un vecchio Mb100.
Questa volta, invece, il treno finito al centro della polemica sul web è un più recente Caf400. Stando alle prime ipotesi, la centralina potrebbe essere andata in tilt e non aver avvisato il macchinista della porta aperta. Il convoglio, peraltro, avrebbe dovuto fermarsi per inerzia automaticamente in presenza di un guasto del genere. Invece, come si vede nel filmato, il treno ha continuato la sua corsa fermandosi e ripartendo regolarmente ad ogni stazione. Proprio come due anni fa, sulla stessa tratta, tra Termini e Castro Pretorio.
Ora si attende la replica di Atac, che potrebbe aprire l’ennesima indagine interna sulla metro B. Tenendo a mente che nel 2016, stando al report della ragioneria del Campidoglio, le tre linee dell’underground capitolino hanno perso 79.425 corse. E che nel 45 per cento dei casi la causa di soppressione sono stati guasti e la mancanza di materiali per ripararli.

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