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PIAZZA INDIPENDENZA – Sgombero dei migranti, quasi guerriglia urbana

 Tensioni in piazza Indipendenza, al centro di Roma, all’alba. A quanto reso noto dalla Questura, durante lo sgombero di circa 100 immigrati che dopo essere stati sgomberati dal vicino palazzo di via Curtatone si erano accampati da sabato nei giardini della piazza sono stati lanciati sassi, bottiglie e bombole contro gli agenti. Utilizzato l’idrante. Al momento ci sono due fermati.
A quanto sottolineato dalla Questura di Roma «l’intervento si è reso urgente e necessario dopo il rifiuto di ieri di accettare una sistemazione alloggiativa offerta dal Comune di Roma, ma soprattutto per le informazioni di alto rischio pervenute, inerenti il possesso da parte degli occupanti di bombole di gas e bottiglie incendiarie». Le forze dell’ordine, riferisce la Questura, sono state aggredite con lancio di sassi e bottiglie. Utilizzate contro gli agenti anche bombolette di gas e peperoncino. L’ uso dell’idrante – conclude la Questura – ha evitato che venissero accesi fuochi e liquidi infiammabili.
Un’anziana è «svenuta dopo essere stata colpita da getto di idrante. Abbiamo chiamato l’ambulanza. Ora è in ospedale». A riferirlo in un tweet è Medici senza frontiere riguardo allo sgombero di piazza Indipendenza, a Roma. Msf fa anche sapere di aver «curato 13 feriti e chiamato ambulanza per 4 casi. Molti hanno fratture e lesioni causate da idranti e manganelli».
Dopo le tensioni con le forze dell’ordine si sono dispersi nelle strade limitrofe alla stazione Termini e gli immigrati si sono spostati verso via Solferino per dirigersi verso la stazione Termini. Intorno alle ore 13 i rifugiati hanno iniziato a bloccare il traffico tra la stazione e Via Cavour urlando “Italia vergogna” e sventolando un manifesto con scritto “Stop sfratti, sgomberi e pignoramenti”.

Gli immigrati sono accampati da giorni in piazza Indipendenza, al centro di Roma, dopo lo sgombero del vicino edificio di via Curtatone occupato da quattro anni da circa 400 richiedenti asilo etiopi ed eritrei e 35 minori. Piazza Indipendenza è ancora chiusa e presidiata dalle forze dell’ordine. Ieri c’era stato un vertice in Prefettura per trovare una soluzione alloggiativa per gli occupanti. E nel pomeriggio dal Comune di Roma avevano reso noto di aver offerto posti letto in zona Torre Maura e Boccea agli immigrati accampati nelle aiuole che però si erano rifiutati.
«Il violento sgombero attuato dalla polizia questa mattina, nel centro della città di Roma, ha provocato molti feriti tra un gruppo di 100 rifugiati, tra cui molte donne, anziani e disabili. L’équipe di Msf sul posto ha trattato in poche ore 13 persone, la maggior parte donne». Lo fa sapere in una nota Medici senza frontiere. «Abbiamo chiamato le ambulanze per cinque persone ferite. Altri avevano fratture e lacerazioni causate dai metodi coercitivi utilizzati dalle forze dell’ordine», racconta Francesco Di Donna, coordinatore medico di Msf, presente in piazza Indipendenza. Gli operatori di Msf sono intervenuti direttamente dopo che una donna è stata colpita dal getto d’acqua di un idrante, è caduta e svenuta. «Non vi erano ambulanze sul posto al momento dei disordini», prosegue Di Donna.

Secondo Msf, le persone erano accampate in condizioni igieniche precarie e con accesso limitato ai servizi igienici da cinque giorni. «È una vergogna che la mancanza di soluzioni abitative alternative abbia portato a una situazione di violenza – dichiara Tommaso Fabbri, capo missione dei progetti di Msf in Italia – Urge garantire alle persone sgomberate un’alternativa dignitosa, a partire dai casi più vulnerabili». «La maggioranza delle persone assistite dall’équipe di Msf, presente da lunedì a Piazza Indipendenza per fornire supporto medico e psicologico alle persone che ne avevano bisogno, possiedono lo status di rifugiato – osserva Msf – L’equipe di Msf era composta da un medico, due mediatori culturali e uno psicologo».

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Una risposta a PIAZZA INDIPENDENZA – Sgombero dei migranti, quasi guerriglia urbana

  1. teresa vizzi 24 agosto 2017 a 20:41

    Commentando di getto la frase “spezzategli un braccio” scriverei che : gli agenti di polizia sono coloro che ci proteggono; a mio figlio di sette anni io ho detto che non deve mai ridere al racconto delle barzellette sui carabinieri perche’ qualora io (la sua mamma) mi trovassi in pericolo loro mi difenderebbero rischiando la loro stessa vita, loro che magari hanno un figlio della stessa eta’ che spera che il suo papa’ torni a casa sano e salvo….
    Bisogna arrestare chi tira qualcosa alla polizia ma …..spezzare le braccia??? Sono frasi che non rispecchiano lo Stato in cui siamo., non siamo in un Paese dove la Polizia ammazza…..perche’ con queste frasi e’ li’ che si va, secondo me.

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