MIGRANTINuovo sgombero ai Fori Imperiali. “Siamo disperati” - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

MIGRANTI
Nuovo sgombero ai Fori Imperiali.
“Siamo disperati”

La stragrande maggioranza dei migranti ha rifiutato il centro d’accoglienza in periferia come alloggio provvisorio, proposto dal Comune

migranti_disperati“Siamo disperati, non sappiamo dove andare, ci hanno mandato di nuovo via, ma rimaniamo vicino ai Fori Imperiali. Fa troppo caldo, stiamo tutti in strada. Alcuni con i bambini sono andati alla Caritas che gli dà da mangiare”. E’ il racconto di una rifugiata eritrea sgomberata il 19 agosto dal palazzo occupato di via Curtatone a Roma e stamani di nuovo allontanata dalla polizia assieme ad altre decine di profughi da piazza Madonna di Loreto. Fino a ieri lì c’era un gazebo – sequestrato dalla polizia – nel luogo dell’accampamento improvvisato, da vari giorni non più autorizzato dalla questura. La stragrande maggioranza dei migranti ha rifiutato il centro d’accoglienza in periferia come alloggio provvisorio, proposto dal Comune. Chiedono di non stare in 6 in una sola stanza e di non dividere le famiglie. I profughi hanno lasciato nel pomeriggio piazza Madonna di Loreto per dirigersi alla spicciolata in direzione di piazza Venezia. Sul posto hanno lasciato alcune buste di vestiti, bottiglie e altri effetti personali.

Le famiglie, che ieri hanno rifiutato le sistemazioni offerte dal Comune nei centri dedicati esclusivamente alle fragilità (per un massimo di 6 mesi), resistono non vogliono spostarsi dai giardini all’ombra della Colonna Traiana. La zona e’ circondata dalla polizia. L’Ama ha smaltito i cartoni sui quali i rifugiati hanno trascorso la notte: la polizia ha consentito agli sfollati allontanati di appena qualche metro di riprendere gli effetti personali.

“L’assessore Baldassarre ha offerto 40-50 posti nei centri di accoglienza e ha chiesto di avere fiducia nel Comune, che le cose stanno cambiando ed è una sistemazione provvisoria, l’inizio di un percorso”. Ha riferito Gemma Vecchio, italo-eritrea presidente dell’associazione Casa Africa, che ha partecipato a un incontro in Campidoglio assieme a una delegazione dei rifugiati sgomberati da via Curtatone.

“Loro non si fidano, non vogliono andare nei centri, perchè ci sono già stati varie volte e li hanno sempre mandati via – dice Vecchio -. Sono terrorizzati”. “Siamo persone dignitose – dice un profugo etiope -, non siamo parassiti. Lavoriamo tutti, ma con poche ore al giorno e senza contratto non ci affittano una casa. Metteteci nelle condizioni di poterlo fare”

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