Il San Giovanni-Addolorata allarga il servizio di telecardiologia anche alle due carceri di Civitavecchia

Dal primo settembre scorso l’Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata ha esteso il Servizio di telecardiologia anche alle carceri di Civitavecchia.

Il progetto di teleconsulto cardiologico con le case di reclusione, voluto fortemente da Stefano Anastasia, Garante dei Diritti dei Detenuti della Regione Lazio, dopo una fase di start up a Regina Coeli, si estende alle due carceri di Civitavecchia.

L’Ospedale San Giovanni, leader dei servizi di teleconsulto e telemonitoraggio per i quali ha recentemente avuto il “Premio Innovazione Sanità Digitale della FIASO”, mette quindi a disposizione la propria professionalità e competenza allargando il servizio di teleconsulto cardiologico anche alle case Circondariali di Civitavecchia.

L’accordo, della durata di un anno, è stato promosso da Ilde Coiro e Giuseppe Quintavalle, rispettivamente Direttori Generali dell’Azienda ospedaliera San Giovanni-Addolorata di Roma e della ASL RM4.

Il servizio, ora attivo H12, diventerà H24 dal primo novembre prossimo con la refertazione da remoto di tracciati elettrocardiografici e la possibilità di un teleconsulto con i cardiologi del San Giovanni anche in regime di urgenza.

Il collegamento è stato reso possibile grazie alla convenzione stipulata tra la ASL Roma 4 e l’Ospedale San Giovanni di Roma e alla nuova connettività Rupar della Regione Lazio.

Il servizio di Telemedicina del San Giovanni (diretto dal Dr Michelangelo Bartolo), monitorizzerà la corretta tempistica dei teleconsulti e fungerà, unitamente all’ICT, da supporto tecnologico.

Si tratta di un modello sperimentale, implementato a costo zero, che si inserisce in un nuovo modello di sanità che sfrutta appieno le potenzialità tecnologiche.