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ICTUS – Sempre più persone sopravvivono, ma con disabilità gravi

A.L.I.Ce. Italia Onlus e Fondazione Santa Lucia presentano i primi risultati di un nuovo studio per il monitoraggio dei percorsi di neuroriabilitazione nelle Regioni Italiane

prevenzione_ictusAl tema “Dopo l’ictus cerebrale: percorsi di neuroriabilitazione in Italia tra competenze e passione” è dedicata l’iniziativa in programma mercoledì 25 ottobre 2017, organizzata dall’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (A.L.I.Ce.) e dalla Fondazione Santa Lucia IRCCS in preparazione alla XIII Giornata Mondiale contro l’Ictus che si celebrerà in tutto il mondo il prossimo 29 ottobre.

 

Nel corso del Convegno, rivolto a specialisti del settore e a tutti i cittadini, saranno presentati i primi risultati di un nuovo progetto di monitoraggio dei livelli di assistenza offerti dai singoli Servizi Sanitari Regionali ai pazienti post-ictus che necessitano di riabilitazione. Secondo le anticipazioni del gruppo di studio guidato dal Prof. Domenico Inzitari, Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di A.L.I.Ce., anche su questo fronte si rileva in Italia una forte disomogeneità tra Regioni: “Le Regioni in posizione migliore sono quelle del Nord. In più Regioni del Centro-Sud mancano del tutto piani sanitari che comprendano la riabilitazione post-ictus”.

 

Questo a fronte del fatto che l’ictus rappresenta la prima causa di disabilità. In Italia sono ormai 930.000 le persone che convivono con i postumi invalidanti della malattia, che possono avere diversi livelli di complessitàNei casi gravi, deficit neurologici e cognitivi minano seriamente l’autonomia della persona e provocano alti costi sociali. Per questi pazienti c’è bisogno di neuroriabilitazione.

 

Lo studio “L’impatto dell’Ictus in Italia”, realizzato dal King’s College di Londra e presentato nel maggio scorso dalla Stroke Alliance for Europe (SAFE) prevede “un aumento del 34 per cento del numero totale di ictus nell’Unione Europea entro il 2035”. Allo stesso tempo i decessi causati dalla patologia si sono ridotti negli ultimi 20 anni in tutti i Paesi dell’Unione Europea grazie a prevenzione e a un più efficace trattamento della fase acuta. In Italia il tasso di mortalità è sceso di oltre il 30 per cento. Aumento a tendere dei casi e sempre più sopravvissuti: la combinazione di questi due fattori spiega l’urgenza di affrontare gli aspetti di riabilitazione nei percorsi di cura. Nel rapporto “Rehabilitation 2030: A Call for Action” anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità evidenzia “un bisogno di riabilitazione irrisolto, sostanziale e costantemente in crescita”.

 

Secondo il Ministero della Salute, sono 200.000 le persone colpite ogni anno da ictus in ItaliaLa Società Italiana di Riabilitazione Neurologica (SIRN) calcola che “ogni anno in Italia circa 42.300 pazienti presentano alla dimissione dal reparto acuti esiti gravissimi di ictus per i quali è necessario un tempestivo ricovero in strutture di alta specialità adeguatamente attrezzate per la neuroriabilitazione”. Un’indagine condotta da A.L.I.Ce. Italia Onlus e Censis ha evidenziato che su un campione nazionale di oltre 500 pazienti colpiti da ictus medio-grave, il 25 per cento non ha ricevuto alcun trattamento riabilitativo e il 50 per cento è stato sottoposto unicamente a un percorso di riabilitazione domiciliare. Di questi ultimi, la metà ne ha dovuto sostenere le spese. Il nuovo studio che verrà presentato mercoledì prossimo fornirà ulteriori informazioni sul reale accesso dei cittadini a percorsi di neuroriabilitazione post-ictus.

 

Al Convegno interverranno medici e ricercatori della Fondazione Santa Lucia IRCCS per fare il punto sulle cure oggi disponibili e le ricadute cliniche dell’attività di ricerca dedicata a questa patologia. In collegamento da Glasgow, il Prof. Peter Langhorne fornirà il quadro europeo della situazione. Langhorne è Coordinatore del Cochrane Stroke Group che cura il registro internazionale di tutte le sperimentazioni attuate per la prevenzione e il trattamento dell’ictus sia nella fase acuta che nella fase di riabilitazione. Tra gli interventi in programma anche il sociologo Prof. Domenico De Masi e l’On. Gian Luigi Gigli, Coordinatore dell’Intergruppo Parlamentare sui problemi sociali dell’ictus cerebrale, che presenterà le attività di monitoraggio a livello nazionale dell’Osservatorio Ictus. Nel corso dell’evento sarà possibile anche vedere in funzione tecnologie basate sulle interfacce cervello-computer per il recupero del movimento degli arti superiori e piattaforme per la neuroriabilitazione cognitiva di pazienti post-ictusrecentemente introdotte nei percorsi di riabilitazione della Fondazione Santa Lucia IRCCS.

Il Convegno sarà seguito dalla Tavola Rotonda “La condivisione e l’impegno delle Società Scientifiche e Professionali sul tema: La Riabilitazione Post-Ictus in Italia” che permetterà un confronto costruttivo tra le figure coinvolte nel percorso riabilitativo.

Il Convegno avrà luogo mercoledì prossimo, 25 ottobre 2017, alle ore 10.30, presso il Centro Congressi della Fondazione Santa Lucia IRCCS (via Ardeatina 354, Roma). 

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