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No voto su legge elettorale senza Zingaretti

Zingaretti: accreditamento Israelitico giro di boazingareSi apre alla Pisana, tra le polemiche, la seduta del Consiglio regionale del Lazio dedicata alla riforma della legge elettorale. L’opposizione attacca il governatore Nicola Zingaretti, impegnato fino domani in un viaggio della memoria in Polonia insieme ai professori di diverse scuole del territorio, e dunque non presente in Aula, e chiede il rinvio della seduta. La decisione sara’ presa nel corso della capigruppo convocata alle 14.15 e sara’ comunicata alle 15 alla ripresa dei lavori. “Perche’ e’ stata convocata l’Aula oggi?”, chiede Valentina Corrado, consigliera del M5S alla Pisana, che attacca: “A me non risulta che il tema fosse stato posto nella capigruppo, e’ assurdo che non ci sia Zingaretti. Pensare di discutere la riforma che riscrive le regole del gioco a pochi mesi dalle elezioni senza colui che ha voluto impostare la riforma in un certo modo e’ assurdo”. Per questo l’esponente pentastellata chiede di “riflettere sul rinvio della seduta non appena ci sara’ il presidente Zingaretti. Avete rinviato sedute per molto meno, per le partite di calcio. Cittadini e Aula meritano rispetto. Domani c’e’ il presidente? Lo aspettiamo a braccia aperte”. Replica Gianluca Quadrana, della lista civica Zingaretti: “A livello parlamentare si e’ gridato allo scandalo per la fiducia del governo, qui invece si adduce la motivazione contraria, cioe’ che la mancanza dell’esecutivo inficia l’altezza del dibattito, che e’ innanzitutto tra consiglieri. Tra di noi dibatteremo e troveremo le soluzioni che spettano all’assemblea elettiva. Come ha detto Valeriani, l’assenza di Zingaretti era preannunciata da giorni. Pacificherei il dibattito”. Per Francesco Storace, vicepresidente della Pisana e capogruppo del Movimento Nazionale per la Sovranita’, “ci vuole piu’ rispetto. Leodori, fra voi vi parlate? O fa parte dell’astuta tattica per arrivare allo scontro per non fare una nuova legge elettorale? Lei ci ha convocato in capigruppo e lei non ci ha detto niente sull’assenza di Zingaretti. L’assenza di Zingaretti, che ha imposto un diverso ordine dei lavori, e’ una cosa grave. E’ una condizione sostanziale, serve piu’ di un chiarimento”. Idem Daniele Sabatini, capogruppo di Cuoritaliani, che a Leodori chiede che “non sia mai usato l’istituto dell’assenza giustificata del presidente della Regione nelle sedute della riforma delle legge elettorale”.

Anche Antonello Aurigemma, capogruppo di Forza Italia, tuona: “Nella direzione del Pd qualcuno ha stravolto gli indirizzi di una proposta di legge che era stata condivisa da tutti i gruppi. Chiediamo la presenza di Zingaretti perche’ lui ha modificato il testo di una legge di iniziativa consiliare condivisa da tutta l’aula, e’ stato il Pd in direzione regionale a modificare il testo sulle regole del gioco. La presenza di Zingaretti e’ indispensabile non fosse altro per ascoltare Bellini e Abruzzese per il rispetto che si deve all’Aula”. Quindi, rivolto a Leodori, ha chiesto “formalmente il verbale delle tre capigruppo” svolte prima del Consiglio di oggi, “dove non e’ mai stato detto che Zingaretti sarebbe stato assente. Mi e’ stata ribadita piu’ volte la presenza di Zingaretti. Avanzo formalmente la richiesta della presenza del presidente Zingaretti, accettiamo il confronto e cambio di idea, che riteniamo sciocco e illeggittimo, ma non condividiamo l’assenza di Zingaretti che e’ una offesa per cittadini. Convochi il Consiglio quando Zingaretti avra’ voglia e possibilia’ di ascoltare proposta di legge votata da tutti i capigruppo presenti in questa Aula”. Il capogruppo del M5S, Gaia Pernarella, promette che “useremo tutte le frecce al nostro arco democratico per non farvi approvare l’ennesima legge dei nominati, state contravvenendo agli impegni elettorali. Mobiliteremo il mondo per far sapere cosa state facendo”. Anche Mario Abbruzzese, presidente della commissione consiliare speciale Riforme istituzionali, chiede di “rinviare la seduta e aspettare il governatore. Zingaretti ha stravolto con le sue dichiarazioni una proposta di legge che noi avevamo condiviso, perche’ le regole del gioco le abbiamo condivise nei mesi passati direttamente con lui e con i capigruppo della maggioranza. Avete stravolto un accordo di base, su cui tutti i capigruppo hanno trovato un punto di caduta. Zingaretti ci deve spiegare perche’ ha cambiato idea dopo aver commissionato un lavoro ad una commissione speciale. Credo che sia giusto rinviare la seduta per avere un confronto sereno con il presidente che ha spiazzato tutti i consiglieri che volevano l’abolizione del listino”

Critico anche Luca Malcotti, consigliere di Cuoritaliani: “O ci invitate alle direzioni Pd o facciamo le cose normali. Siccome Zingaretti e’ intervenuto sulla legge, si deve assumere la responsabilita’ del cambio, facendo cambiare opinione alla sua maggioranza e poi ci spiega anche le ragioni di una scelta che nemmeno i consiglieri del Pd ancora hanno capito. La discussione puo’ iniziare solo con la presenza di Zingaretti, se avete voglia di fare il vostro ‘Porcellum’, almeno metteteci la faccia”. A replicare Fabio Bellini, presidente della commissione Affari costituzionali e statutari ed esponente del Pd: “Non ritengo il lavoro delle commissioni inutili, non ci sono scorciatoie al fatto che dobbiamo legiferare sul tema della preferenza di genere. Non avremo pero’ prove d’appello, quindi il nostro lavoro merita un’attenzione artigianale. Tra temi piu’ dibattuti e’ quello di garantire la presenza delle province in assenza del listino. Con una sorta di listino ridotto possiamo garantire la presenza delle province. Dobbiamo sapere che sono tante le vicende che arrivano a comporre un quadro”. Bellini ha poi definito “lecito” il cambio di “orientamento verso gli elettori” rispetto alle promesse contenute dal programma: “L’importante e’ che il cambio sia stato espresso in un organo di partito, passaggio giusto e indubitabile. E’ chiaro che ci sara’ un pezzo di polemica, ma se volessimo riaffermare la centralita’ dell’Aula dovremmo lavorare noi su tante questioni aperte sul merito legge. Si potrebbe fare un accordo anche senza Zingaretti”

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