OSTIA - L’avanzata di Casapound. Punta al 10% - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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OSTIA – L’avanzata di Casapound. Punta al 10%

marsella_casapoundIl leader di Casapound ad Ostia, Luca Marsella, lo annuncia con orgoglio: «I sondaggi ci danno al 10% ma noi ambiamo ad arrivare al ballottaggio e giocarci la vittoria finale nel X Municipio di Roma». Il partito di estrema destra, filofascista per stessa ammissione dei vertici, non è mai stato così avanti nel gradimento dei cittadini. Chi sono? Chi li vota? Principalmente tutto il bacino degli occupanti abusivi, gli sfrattati, i residenti delle case popolari. Lì dove non è presente nemmeno il sindacato degli inquilini, ci sono loro. I cittadini li contattano e chiedono il loro appoggio. Ed è il posto dove è più visibile il degrado di un municipio che sembra uscito da una guerra. Via dell’Idroscalo, via Baffigo, via Forni, piazza Gasparri. Sono i simboli dell’abbandono. Solo una fila di palazzine tutte uguali, senza servizi. Nemmeno i negozi. I piani terra, inizialmente destinati ad attività commerciali, sono stati quasi tutti occupati. Una ventina di famiglie ha trasformato i negozi in abitazioni, ormai da un ventennio. Sono dei tuguri. Entriamo e in alcune piove acqua dai soffitti, c’è molta umidità, non ci passa il sole. Chi ha fatto segnalazioni ai vigili si è visto rispondere con un’alzata di spalle. Chi ha chiesto un sussidio è ancora lì ad aspettare. Chi si è messo in graduatoria per una casa ha ormai perso le speranze e ha occupato quello che poteva. Chi è stato sfrattato perché irregolare o abusivo ha chiamato Casapound. Che gli ha restituito l’alloggio, con la forza. «Abbiamo impedito ai vigili di fare lo sgombero di una signora italiana. Abbiamo riaperto la porta e restituito la casa a chi era stato sfrattato. Anche se contro la legge questa è giustizia sociale» spiega Marsella. Anche se tutto sa di giustizia sommaria, qui il rione fa il tifo per loro. Compresi i commercianti stanchi di vedere davanti alle serrande le bancarelle abusive. In via della Vittoria arrivano in gruppo di dieci persone, sfilano rapidi lungo il bazar improvvisato, li mandano via. Il barista prospiciente la piazza plaude, i clienti stringono la mano a Marsella e compagni: «Sono gli unici che fanno qualcosa». Il risultato è immediato, in pochi minuti il mercatino scompare.

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