Buche, la banda delle mazzette. Quanti appalti truccati… - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Buche, la banda delle mazzette. Quanti appalti truccati…

Negli uffici di Martella arrestato nel 2015 insieme ad alcuni funzionari gli inquirenti hanno trovato una «contabilità sommersa», conservata in una pen drive. Nella cartella chiamata «lavori extra non quantificabili», si nascondeva l’elenco degli appalti pilotati e delle tangenti, corrisposte secondo un tariffario preciso. Dalla manutenzione dei marciapiedi a quella dei tombini, fino alla realizzazione di scivoli per disabili. La cifra più alta, 114mila euro, sarebbe stata corrisposta a Stefano De Angelis, funzionario del Simu, già condannato a 5 anni. Avrebbe ottenuto il denaro per orientare gli appalti del I Municipio. Dalle gare vinte dal Gruppo Martella nel 2014 in occasione della canonizzazione dei Papi «manutenzione delle strade e della segnaletica nell’area centrale di Roma» alla «riqualificazione straordinaria delle strade di pregio storico». Nello specifico, si tratta di piazza Santa Maria in Cosmedin, piazza Bocca della Verità, via Luigi Petroselli e via del Teatro Marcello, a due passi da piazza Venezia. Si occupava del I Municipio anche Giuseppe Lancella, che avrebbe ottenuto 15mila euro per gestire l’affidamento dei «lavori di messa in sicurezza della voragine di piazza Albina» e dei lavori di «pronto intervento per la tutela della pubblica incolumità a causa di situazioni emergenziali su strade». Per la «manutenzione di edifici di Roma Capitale», la bustarella pagata è stata di 37mila euro. Si arriva poi al Municipio V, dove Roberto Brondi avrebbe ottenuto 26mila euro quando gestiva gli appalti «delle strade di proprietà comunale e private aperte al pubblico transito». Nel X Municipio, Doriano Carbonari avrebbe invece ottenuto 22mila euro per chiudere un occhio sulla ristrutturazione di «asili nido, scuole, e relativi impianti di sollevamento delle acque nere». Per non controllare i pessimi interventi di «sorveglianza, chiusura delle buche, fognature superficiali, segnaletica e cavi ne Municipio XVIII» è stata corrisposta una tangente da 3.500 euro, mentre nel XII, Paolo Fornaciari avrebbe intascato 25mila euro per i «servizi di sorveglianza, pronto intervento, manutenzione». Più di 11mila euro sono stati pagati a Luca Gaveglia, IV Municipio, responsabile del «territorio a nord della via Tiburtina».

Un altro funzionario del Simu, Alberto Giustiniani, avrebbe ottenuto 18mila euro quando era direttore dei lavori per «l’eliminazione delle barriere architettoniche stradali e servizi connessi al miglioramento della vita delle persone disabili». Per vigilare sulla stessa commessa, i suoi colleghi, Ercole Lalli e Fabio Pellegrini, avrebbero ottenuto 30mila e 25mila euro. Stefano Serafini avrebbe ottenuto 15mila euro per chiudere un occhio sulla «manutenzione per opere di contenimento del rumore stradale». Non è finita. Sono state allungate bustarelle anche per la riqualificazione delle strade dell’Eur: 9mila euro a Pietro Seguiti, del IX Municipio, per mettere a posto marciapiedi dissestati. Per la manutenzione della grande viabilità dei Municipi III e IV, Francesco Pantaleo, avrebbe ottenuto 69.500 euro. Tutte cifre che, ora, i funzionari rischiano di dover restituire al Comune.

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