PIAZZA NAVONA - Vince la restaurazione - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

PIAZZA NAVONA – Vince la restaurazione

Incredibile, il regolamento grillino consegna la storica festa romana nelle mani dei Tredicine e degli ambulanti a loro collegati. Come ai vecchi tempi. E le polemiche, gli sbarramenti? Tutto superato, ha vinto il criterio della anzianità della presenza. Con tanti saluti all’Anac e alla battaglia condotta dal commissario Tronca. Si parte così, giudicheranno i cittadini

piazzanavona_tredicineGrillini peggio di Marino, che figuraccia con Piazza Navona. Tante polemiche, tanta polvere alzata per rifondare la Befana della storica piazza romana poi si scopre che nel pieno rispetto del nuovo regolamento tutto resta come e peggio di prima. Si voleva rompere il legame perverso tra la mega-famiglia Tredicine e le bancarelle della piazza? Ebbene alla fine hanno vinto loro, il Campidoglio consegna ai Tredicine metà delle postazioni commerciali previste nell’edizione che partirà il prossimo 2 dicembre. Niente da dire, come si diceva ironicamente in una storica trasmissione tv del secolo scorso, “c’è sul regolamento”: si tratta di un diritto che parte dall’anzianità di presenza a Piazza Navona e che arriva fino al diritto di occupare quegli spazi per i prossimi 9 anni, fino al 2025/26. La conferma viene con la pubblicazione della graduatoria finale: su 28 banchi destinati alla vendita dei prodotti (poi ce ne sono altri 20 per l’artigianato), i Tredicine ne portano a casa 16, tra assegnazioni dirette (le licenze di Altiero Tredicine o delle mogli) e indirette (famiglie a loro vicine o collegate). I nuovi criteri fissati dalla giunta M5S valgono oro, perché assegnano sempre 20 punti all’anzianità di servizio. Ricordate i giorni caldi della Giunta Marino, quando si accusavano i Tredicine aver impoverito la manifestazione a suon di panini con la porchetta? Tutto passato, tutto dimenticato. I rilievi dell’Anac, le impuntature del commissario capitolino Tronca, tutto passato. Aria nuova con Andrea Coia, il presidente grillino della Commissione Commercio del Comune (quello che non parla con gli esercenti, con gli imprenditori, che non dialoga per partito preso) e ali basse per chi, nel Primo Municipio, aveva tentato di resistere. E’ un fortino in mano all’opposizione, al Pd, il Campidoglio gli ha strappato l’organizzazione della festa.

Finiamola qui. La graduatoria è arrivata con dieci giorni di ritardo, rispetto alle promesse dell’amministrazione. C’era qualcosa da nascondere, con le elezioni di Ostia in primo piano? Senza capirci molto l’assessore al Commercio Adriano Meloni si dice più che soddisfatto, parla di competizione garantita, di stop alla degenerazione, di ritorno al carattere originale della festa romana. E il taglio i posteggi commerciali? E il buco nero della sicurezza (il piano deve ancora essere messo a punto, incombe lo spettro di quello che è accaduto a Torino a piazza San Carlo). Intanto godiamoci la Befana della restaurazione. Ancora una volta i grillini sembrano non aver capito nulla, scegliendo una linea che non tenesse conto delle raccomandazioni e delle lezioni del passato. Non c’è da augurarsi che per una volta abbiano ragione loro

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