Serena Mollicone, c’è il quarto indagato per omicidio volontario: è un carabiniere - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Serena Mollicone, c’è il quarto indagato per omicidio volontario: è un carabiniere

serena-mollicone-680x365_cC’è una svolta nel caso dell’omicidio di Serena Mollicone, la studentessa di Arce uccisa sedici anni fa: ora c’è un quarto indagato, un carabiniere. Per lui l’ipotesi di reato formulata dalla Procura di Cassino è di concorso in omicidio volontario. Al momento si sa solo che il militare indagato lavora in un comune diverso da quello in cui è avvenuto l’omicidio. Oltre a lui, al momento sono indagati per omicidio volontario ed occultamento di cadavere l’allora maresciallo della caserma di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna e il figlio Marco. La giovane era scomparsa il 1 giugno del 2001 in un piccolo comune del Frusinate, ma il suo cadavere era stato ritrovato solo due giorni dopo in un boschetto di Anitrella, con una busta di plastica in testa e mani e piedi legati, uccisa da una ferita alla testa.

Questo passo avanti nel caso Mollicone arriva grazie ai nuovi particolari emersi dall’ultima perizia eseguita sul corpo della ragazza, riesumato un anno e mezzo fa. Gli esami medico-legali eseguiti da Cristina Cattaneo, responsabile dell’Istituto di Medicina legale di Milano che ha lavorato anche al caso di Yara Gambirasio, indicavano una compatibilità la frattura cranicariportata da Serena e lo sfondamento della porta dell’alloggio della caserma dei carabinieri di Arce. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la giovane si sarebbe recata nella caserma di Arce il primo giugno, giorno della sua scomparsa, per denunciare il figlio dell’ex maresciallo per questioni probabilmente legate alla droga. Da lì la ragazza non è più uscita. La ragazza sarebbe stata anche picchiata brutalmente e, dopo alcune ore, soffocata con un sacchetto di plastica.

E proprio le 250 pagine di perizia hanno fornito nuovi elementianche alle indagini sulla morte del carabiniere Santino Tuzi. Il brigadiere era stato trovato morto nel 2008, ucciso da un colpo partito dalla sua pistola d’ordinanza mentre si trovava in auto. Poco prima di morire aveva detto ai magistrati di aver visto Serena entrare nella caserma dei carabinieri di Arce il 1 giugno 2001, giorno in cui è scomparsa.

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