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M5S, piazza vuota a Roma per Di Maio

dimaio_romaPiazze piene e urne vuote, dicevano nella Prima Repubblica. Ora, nel 2017, per i 5 Stelle del candidato premier Luigi Di Maio potrebbe valere l’esatto contrario (almeno questo è l’auspicio dei pentastellati).La piazza di Montecitorio resta vuota e così salta la ‘agorà’ prevista del Movimento 5 Stelle. Uno smacco per i pentastellati. Qualche attivista isolato è arrivato all’appuntamento fissato dai parlamentari grillini ma, così viene spiegato in ambienti del Movimento, forse qualche problema di organizzazione c’è stato. L’iniziativa in un primo momento era fissata a piazza San Silvestro. I parlamentari 5 Stelle, evidentemente delusi, hanno poi deciso di cambiare le modalità della manifestazione. Deputati e senatori sono usciti tutti insieme dall’ingresso principale della Camera con Luigi Di Maio, che ha spiegato che “è stata cambiata l’organizzazione”. Alcuni parlmentari, così, sono andati in giro per il centro di Roma per un classico volantinaggio. Il messaggio di oggi era contro il taglio dei costi e degli sprechi della politica.

Il palco allestito in piazza Montecitorio, quindi, non è stato più utilizzato e i parlamentari dopo essere usciti in gruppo dall’ingresso della Camera hanno esibito a favore di fotografi e telecamere uno striscione giallo M5S con lo slogan ‘Il futuro in programma’. Quindi, si sono divisi a gruppi: volantini in mano con scritto ‘Noi ci abbiamo dato un taglio’ e ‘come sarebbe col Movimento 5 Stelle al governo’. Deputati e senatori sono andati in giro per i quartieri del centro storico – da Monti a campo dei Fiori – per distribuire volantini e parlare con i cittadini del programma pentastellato. Non Di Maio però, è stato spiegato, perché in partenza per Milano.

Quanto accaduto davanti alla Camera fotografa esattamente le difficoltà dei 5 Stelle. Nonostante la crisi profonda del Pd e il Centrodestra ancora disunito e litigioso, il movimento di Grillo, Casaleggio e Di Maio fatica a imporsi come vero favorito per le prossime elezioni, causa anche la legge elettorale che lo danneggia. I rappresentanti del M5S hanno sempre detto che non intendono assolutamente stringere alleanze con i vecchi partiti e che, se saranno la prima forza italiana, andranno in Parlamento con un programma di governo a cercare i voti per la fiducia. Poi sono uscite varie ipotesi di flirt prima con la Lega di Salvini e poi con Liberi e Uguali di Grasso, formazioni politiche agli antipodi (e già questo la dice lunga), via via smentite non sempre con convinzione (almeno non da tutti). L’impressione è che Di Maio – come ha anche affermato – corra alle elezioni per non far vincere gli altri, soprattutto l’inciucio Pd-Forza Italia, più che per vincere. Forse l’opposizione paga e il governo spaventa, vedi Raggi e Appendino. E la piazza vuota di Montecitorio è la cartina di tornasole

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