Strage Latina, Puglisi, donna inascoltata, si poteva fare molto - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Strage Latina, Puglisi, donna inascoltata, si poteva fare molto

Foto di Luigi Capasso, il carabiniere autore della strage familiare (foto FB profilo pubblico)

Foto di Luigi Capasso, il carabiniere autore della strage familiare (foto FB profilo pubblico)

Le donne al Senato si muovono, dicono che “non è stato fatto niente” di fronte a denunce circostanziate della Gargiulo. Il commissariato di Cisterna di Latina aveva preso la sua denuncia contro le violenze subite dal marito che ieri si è suicidato dopo aver ucciso due figlie innocenti di 7 e 13 anni. Anche i superiori, l’Arma dei Carabinieri, sapevano tutto ma nessuno ha mosso un dito, nessuno ha tolto l’arma dello Stato in mano all’appuntato Luigi Capasso. Eppure – aggiungiamo noi della redazione – bastava solo dare un’occhiata (anche superficiale) al profilo Facebook  (pubblico) del carabiniere per capire cosa sarebbe successo nell’immediato. Senza essere dei maghi. Anche Minniti, ministro in carica degli Interni,  crede che forse in un angolo del cervello tutti noi pensiamo che la tragedia poteva essere evitata. Ma non basta

 

Di Giuseppe Cecchini

«Inascoltata. L’ammonimento del questore, l’allontanamento dalla casa familiare, il divieto di avvicinamento, l’arresto in flagranza di reato il giorno in cui fu picchiata e aggredita sul posto di lavoro. Molto poteva essere fatto quando Antonietta ha presentato l’esposto. Le norme ci sono. Ma non è stato fatto niente». Lo scrive su Facebook la senatrice del Pd Francesca Puglisi, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio. «Bisogna credere a ciò che dicono le donne – prosegue Puglisi – ed è importante sottolineare che i maltrattamenti in famiglia sono perseguibili d’ufficio, anche senza una denuncia della vittima, al momento della separazione, come in questo caso. Il contrasto ai maltrattamenti in famiglia non è un fatto individuale, ma una responsabilità sociale. Vogliamo la stessa determinazione dell’antimafia nel contrasto alla violenza sulle donne. Per questo nella relazione finale della commissione di inchiesta abbiamo chiesto l’introduzione del reato di ‘Femminicidiò perché può aiutare a promuovere un cambiamento culturale tra gli operatori di giustizia e le forze dell’ordine. Prima dell’introduzione del reato di associazione di stampo mafioso c’era chi diceva che ‘la mafia non esistè. Da lì nacquero i pool anti mafia. Non vogliamo sentire mai più dopo un femminicidio frasi come ‘non possiamo arrestare tutti gli stalker’. Le morti di ieri, le 149 donne uccise dai loro ex compagni sono un atto di accusa a chi continua a non applicare le norme che il Parlamento ha approvato in questa legislatura».

 

GUERRA, INCHIESTA PER OMISSIONE ATTI UFFICIO

«La morte di Alessia e Martina Campasso, 13 e 7 anni, uccise ieri a Cisterna di Latina dal loro padre, carabiniere, e il ferimento di Antonietta Gargiulo, la loro madre, che aveva chiesto la separazione per maltrattamenti, potevano e dovevano essere evitate». Lo dichiara in una nota Maria Cecilia Guerra, capogruppo al Senato di Articolo 1 Mdp – Liberi e Uguali. «Antonietta Gargiulo aveva presentato un esposto, aveva messo a verbale al commissariato di Cisterna di temere per sé e per le figlie e aveva parlato più volte con i superiori del marito – aggiunge Guerra – Le bambine erano terrorizzate dal padre e non volevano più incontrarlo, al punto che la maggiore era finita al Pronto Soccorso con una crisi di panico dopo esserselo ritrovato davanti a scuola». «Secondo i dati Istat su dieci donne uccise – dichiara Guerra – otto avevano presentato denunce e esposti, avevano cercato di salvarsi in ogni modo, ma non hanno ottenuto l’aiuto necessario. Perché Antonietta Gargiulo non è stata ascoltata? Perché il comando dei carabinieri non ha levato l’arma di ordinanza all’appuntato Campasso quando la moglie ne ha segnalato pericolosità e violenza? Chiediamo con forza una inchiesta per omissione di atti d’ufficio per accertare le responsabilità di chi avrebbe dovuto evitare l’accaduto, prevenirlo, mettere in salvo la madre e le bambine».

 

MINNITI, QUANTO ACCADUTO INACCETTABILE, TROPPE SOTTOVALUTAZIONI

«Potrei cavarmela dicendo che non c’era stata una denuncia, e quindi non si è messo in moto il meccanismo, ma non voglio nascondermi dietro le formalità», ha aggiunto il ministro. «Per troppo tempo, e a volte anche con un’incapacità di guardare alla realtà, non si comprende quale minaccia è messa in campo. Noi dobbiamo su questo prendere un impegno d’onore – ha ammonito Minniti – nessuno di noi, nemmeno per un attimo, deve sottovalutare, nessuno può consentire di discutere di tragedie consumate con, soltanto in un angolo del cervello, l’idea che forse si poteva evitare. In un grande Paese questo non può e non deve avvenire».

BOLLETTINO MEDICO SAN CAMILLO

Riferiscono fonti mediche del nosocomio di Monteverde sulla donna, Antonietta Gargiulo, da ieri ricoverata in gravi condizioni che «Presto sarà operata. Le sue condizioni sono stazionarie».

 

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