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FEDERLAZIO/ Nella Tuscia la ripresa si va consolidando

indagine-della-federlazio-viterboLa Federlazio di Viterbo ha presentato oggi, presso la sede dell’Associazione, i dati dell’indagine congiunturale sulla situazione delle Piccole e Medie Imprese della provincia di Viterbo, relativi agli ultimi sei mesi del 2017.L’indagine, curata a livello regionale dalla Federlazio, su un campione di 350 imprese associate, è finalizzata al monitoraggio dell’andamento economico delle PMI nel semestre immediatamente precedente la rilevazione e alla formulazione di previsioni per quello successivo.
L’attenzione viene focalizzata sui principali indicatori di performance aziendale, espressi attraverso valutazioni qualitative da parte degli imprenditori. In evidenza come la ripresa, già indicata nella precedente rilevazione, si stia ormai positivamente consolidando. Ad annunciarlo il direttore Giuseppe Crea, il presidente Giovanni Calisti ed il segretario Mario Adduci.“Si registra un estremo ricorso agli ammortizzatori sociali – spiega Giuseppe Crea – e un positivo ma non esaltante tasso di crescita delle imprese del Lazio (+0,46%), comunque migliore rispetto al corrisponde dato nazionale (+0,30%). Viterbo si colloca in terza posizione con lo 0,33%. Al secondo Frosinone, al quarto Latina”.

La proporzione complessiva di aziende internazionalizzate del campione è pari al 43%. Tra queste la maggior parte, il 26%, opera sia sui mercati UE che extra UE. Alle imprese non internazionalizzate si è chiesto di indicare i motivi della loro non presenza sui mercati esteri. Molte aziende hanno evidenziato l’impossibilità di avviare un processo di internazionalizzazione perché dispongono di risorse umane e finanziarie limitate. Parallelamente a tale dinamica si assiste ad una crescita del numero di aziende che ha dichiarato di aver assunto personale: il 26,9% rispetto al precedente 15,7%.Il direttore Crea ha, poi, posto l’accento sulla difficoltà di acceso al credito per le aziende, che resta ancora tortuoso. In totale il 36,4% delle imprese ha fatto richiesta, in leggera diminuzione rispetto al 37,2% della prima metà dell’anno.“La cassa integrazione – ha evidenziato Mario Adduci – segna un -58%. Si evidenzia una crescita di quella ordinaria (+18,6%), dovuta agli eventi atmosferici, in particolare, rilevati nel campo del settore agricolo”.E pari al 40% la percentuale di piccole e medie imprese della provincia di Viterbo che ha dichiarato di aver effettuato investimenti nel secondo semestre 2017. Un dato in lievissima contrazione rispetto al 41,7% del primo semestre, segno che il quadro resta, comunque, stabile e positivo.
L’indagine ha anche affrontato il tema dello sviluppo degli investimenti in formazione. Le aziende che si sono avvalse di questa opportunità sono il 18,0% ripartite tra chi ha utilizzato fondi interprofessionali ( 12,0%) e fondi pubblici (6,0%).“Le aspettative sono basate sulla fiducia – ha concluso Giovanni Calisti – Senza tale elemento verrebbe meno la spinta ad investire e rischiare”. Calisti ha aggiunto che la crescita economica non può non essere accompagnata da una politica che sappia muoversi nella giusta direzione ed ha stigmatizzato l’aumento dell’Iva, che penalizzerebbe la domanda interna

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