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SOLO PARI PER ROMA A BOLOGNA,E PERDE NAINGGOLAN

roma-bolognaPrima di confrontarsi con il blaugrana del Camp Nou, la Roma inciampa davanti al rossoblù del Dall’Ara. La squadra di Di Francesco acciuffa il pari a Bologna solo grazie all’ingresso di Dzeko, ad un quarto d’ora dalla fine, ma rallenta in classifica, e perde Nainggolan, uscito zoppicante dopo poco più di un quarto d’ora: le sue condizioni sono da valutare, ma è un brutto segnale in ottica Champions. È più di un mezzo passo falso per la corsa di Eusebio Di Francesco, ‘traditò anche dal figlio Federico, autore dell’assist a Pulgar nel vantaggio dei padroni di casa. Donadoni, pur facendo indispettire il pubblico quando mette dentro Krejici invece che Destro, festeggia con un buon risultato la sua centesima panchina col Bologna. La serietà dell’infortunio al belga-indonesiano per i meccanismi giallorossi è evidente dal modo in cui, sostituito lui con Gerson, al 17’, la squadra, partita forte grazie al dinamismo del ‘ninjà, fatica a ritrovarsi, complice anche l’indisponibilità di Pellegrini. Schick continua a non convincere. Né da punta centrale e neppure, quando al 60′ entra Dzeko per El Shaarawy, viene impiegato nella posizione di supporto al bosniaco, come ai tempi della Samp. E così la Roma, per buona parte del match costruisce una fitta rete di passaggi in orizzontale, ma arriva poco spesso dalle parti di Santurro, terzo portiere con esperienze in Lega Pro e nei dilettanti: positivo nelle respinte, preoccupante coi piedi e nelle uscite, porta a casa un pò più della sufficienza all’esordio in A, soprattutto per le parate nei minuti iniziali su De Rossi ed El Shaarawy che impediscono il vantaggio giallorosso. La Roma dunque inizia meglio, ma il Bologna si chiude come può, riparte e va in vantaggio. E così, alla fine di un primo tempo divertente, è un gol di Pulgar a fare la differenza. Al 18′, è Palacio ad andar via sulla destra e a mettere in mezzo per Poli che conclude, la palla è ribattuta da Gerson e dopo un rimpallo con la mano del rossoblù finisce a Di Francesco Jr, che scarica per il cileno, fuori area. La fucilata rasoterra non lascia scampo ad Allison, i romanisti sono tutti intorno all’arbitro a protestare, ma Irrati non ha dubbi nel giudicare involontario il tocco. La Roma protesterà ancora al 39′, quando l’arbitro chiede al Var di valutare la caduta di Schick in area, servito da Kolarov. Qualche secondo di attesa per concludere che il gioco può ripartire. Ma i giallorossi hanno da recriminare soprattutto per gli errori. L’occasione più clamorosa è sui piedi di Strootman al 27′: colpo di testa di Schick e l’olandese a meno di un metro dalla porta colpisce il palo: una di quelle occasioni che dalla tribuna sembrano più facili da realizzare che da sbagliare. Dall’altra parte Verdi e Palacio, che non sono Messi e Suarez, sono in grado di gettare lo scompiglio costringendo il primo De Rossi all’ammonizione, mentre il secondo infiamma il pubblico al 40′, ma lanciato da Pulgar e diretto verso Allison si allunga troppo la palla e casca, forse sbilanciato. Il copione non cambia nella ripresa: la Roma insiste nel costringere gli avversari nella loro metà, ma guadagna al massimo qualche mischia. Così Dzeko, tenuto a riposo in vista di Barcellona, è costretto a scaldarsi e entrare quando manca mezzora. È proprio il capocannoniere dello scorso anno a fare quello che gli si chiede al 76’: Perotti va via sulla sinistra e arriva sul fondo, il centravanti di fisico ha la meglio su Helander e, abbassandosi, di testa la manda sul lato opposto. Gli ultimi minuti vorrebbero essere un assedio, ma non si registra nulla di più di un tiro di Perotti da fuori. Mercoledì servirà un altro piglio.

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