Roma, maxi-rissa tra donne sulla Gay Street: una ragazza ferita a bottigliate al Colosseo - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, maxi-rissa tra donne sulla Gay Street:
una ragazza ferita a bottigliate al Colosseo

Al Celio i Residenti sono disperati: «Crediamo sia necessario un posto di vigilanza fisso perché con l’estate rischiamo ogni notte di non poter dormire»

gaystreet2881All’inizio qualche insulto. Poi le urla, gli sputi, qualche tirata di capelli e alla fine una rissa paurosa tra donne. Botte da orbi e una ragazza finita in ospedale con la testa fracassata da una bottigliata. È successo il parapiglia mercoledì notte a via San Giovanni in Laterano, la Gay street della Capitale.
Una situazione paurosa con donne che urlavano all’impazzata parolacce e bestemmie. Il motivo? Una scenata di gelosia che ha surriscaldato due gruppi di frequentatrici omosessuali della strada all’ombra del Colosseo. Una ragazza, bersagliata di unghiate e colpi di borsa, ha deciso di farsi giustizia da sola prendendo a calci l’auto (una Mini Cooper) di una ragazza dell’opposta fazione.
Da lì è scoppiato l’inferno: la proprietaria ha afferrato da terra una bottiglia di birra dandola sulla tempia all’avversaria. In pochi secondi si è creato un capannello di persone presenti sulla Gay street. Qualcuno, impaurito, ha chiamato il 113: “Correte, in via San Giovanni in Laterano c’è un aggressione in corso”. In pochi minuti arrivano due volanti a sirene spiegate che dividono i due gruppi e riportano la calma. La ragazza ferita è stata trasportata al San Giovanni: per lei 6 punti di sutura e 15 giorni giorni di prognosi.

Ma intanto al Celio i residenti sono esasperati. «La rissa della notte scorsa – racconta Maurizio, che abita proprio sopra i locali della Gay street – è solo l’ultimo caso di una serie di violenze e atti vandalici che i livelli altissimi di alcol consumato qui portano inevitabilmente. Non abbiamo nulla contro i locali e i raduni omosessuali ma chiediamo il rispetto delle regole, sia in termini di somministrazione di bevande che di divieto di vendita di bottiglie in vetro. Crediamo sia necessario un posto di vigilanza fisso perché con l’estate rischiamo ogni notte di non poter dormire».

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