Tubercolosi polmonare bacillifera bilaterale poliresistente, sospetto multiresistente - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Tubercolosi polmonare bacillifera bilaterale poliresistente, sospetto multiresistente

tubercolosi009Il paziente trasferito ieri da Catania dall’aeronautica militare in alto biocontenimento e ricoverato presso l’Unità Operativa Complessa di Divisione di Malattie Infettive dell’Apparato Respiratorio dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani.

Il trasferimento è stato effettuato al fine di poter eseguire indagini microbiologiche e terapia con farmaci antitubercolari di seconda linea non disponibili presso la struttura di provenienza.

Il paziente è in condizioni generali discrete, vigile, orientato con parametri vitali nella norma, in respiro spontaneo in aria ambiente con normale saturazione di ossigeno.

La diagnosi al momento dell’ingresso è di tubercolosi polmonare bacillifera bilaterale poliresistente, sospetto Multiresistente (MDR).

Sono stati avviati gli accertamenti radiologici e microbiologici necessari ed è stata istituita la terapia specifica.

L’Istituto rilascerà ulteriori comunicati solo in caso di rilevanti cambiamenti delle condizioni cliniche

 La tubercolosi MDR, forma certamente più rara ma che desta ancora più allarme delle forme sensibili, richiede degenze molto prolungate con terapie ad altissimo costo ed è gravata da un’elevata mortalità. La gestione particolarmente complessa della tubercolosi MDR necessita di competenze ed esperienze cliniche adeguate, di un laboratorio di riferimento che garantisca un appropriato livello di biosicurezza, dell’approvvigionamento continuo dei farmaci antitubercolari di seconda linea e dei nuovi farmaci e di una struttura dotata di adeguati livelli di isolamento dei pazienti in stanze a pressione negativa. La scelta di centralizzare la presa in carico e la gestione dei casi di tubercolosi MDR in un’unica struttura, come raccomandato dalCentro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie Infettive (ECDC) nei paesi a bassa prevalenza di tubercolosi, risponde all’esigenza di attuare un modello di gestione a livello regionale basato sulle competenze, su criteri di economia di gestione e con adeguati livelli di biosicurezza.

Da anni l’Istituto “L. Spallanzani” è impegnato in prima linea nel controllo della tubercolosi, rappresentando il principale centro della Regione per volume di attività sulla malattia. Il trasferimento di un paziente con tubercolosi MDR da un’altra Regione non rappresenta una novità per l’INMI. Già da molti anni i pazienti con tubercolosi MDR sono trasferiti presso il nostro Istituto dalle strutture della Regione Lazio o di altre Regioni del Centro-Sud Italia e costituiscono circa il 70% dei casi di tubercolosi MDR ricoverati nell’ultimo triennio nell’Istituto. Infatti, mentre in Italia la percentuale di queste forme è circa il 3% dei casi accertati, la quota di TB MDR dell’Istituto costituisce circa il 6% dei casi accertati. Inoltre, l’INMI è l’unico centro regionale autorizzato alla dispensazione dei nuovi farmaci per la cura della tubercolosi MDR.

Alla data odierna sono ricoverati presso l’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive dell’Apparato Respiratorio un paziente con tubercolosi MRD e ben 2 pazienti con tubercolosi estensivamente resistente (XDR)

In sintesi, l’Istituto “L. Spallanzani” è in grado di soddisfare, nell’ambito dell’attività di coordinamento della Rete Regionale per le Malattie Infettive, i requisiti richiesti per la centralizzazione della presa in carico e gestione dei casi di tubercolosi MDR, anche grazie alle competenze cliniche e di ricerca internazionale acquisite sul campo. Queste competenze sono state verificate durante l’audit clinico condotto presso l’Istituto nel luglio 2017 dal Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie Infettive (ECDC) e dalla Società Respiratoria Europea (ERS), che hanno riconosciuto l’elevata qualità della gestione clinica della tubercolosi e della tubercolosi MDR e la conformità della stessa agli standard internazionali per la cura della tubercolosi definiti da ECDC/ERS. Accanto alle attività anzi riportate l’Istituto effettua rilevanti attività di ricerca epidemiologica, clinico-terapeutica, immunologica, molecolare e sui biomarcatori in Italia ed all’estero, ed è inserito in numerosi circuiti internazionali, incluso il progetto europeo per il vaccino antitubercolare.

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