Clochard ucciso a Roma fermata l'automobilista pirata - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Clochard ucciso a Roma
fermata l’automobilista pirata

Gli agenti della polizia locale hanno fermato una donna di 56 anni, sarebbe stata lei alla guida dell'auto che ha travolto e ucciso Gino Munari, detto Nereo, clochard amato dal quartiere

clochard-nereoÈ stata rintracciata e fermata dalla polizia locale la donna alla guida dell’auto che lo scorso lunedì 7 gennaio, in Corso d’Italia, avrebbe travolto e ucciso Gino Murari, 74 enne senza fissa dimora, di origine veronese, amato e rispettato da tutto il quartiere Pinciano. L’automobilista fermata è una donna italiana di 56 anni che dopo l’incidente sarebbe scappata senza prestare soccorso.

La polizia locale del Gruppo Parioli ha fermato la donna che il 7 gennaio scorso sarebbe stata al volante dell’auto che ha travolto e ucciso Munari. Le indagini degli agenti sono partite dall’analisi di un filmato, acquisito nelle ore immediatamente successive all’incidente. Attraverso un’attività di ricerca, la polizia locale ha ricostruito l’intero percorso effettuato dall’auto, è stato individuato il modello della macchina, una Smart di colore scuro, e il luogo in cui si è fermata, in via Toscana, poco distante dal punto dell’investimento. La 56enne è accusata di omicidio stradale, con fuga ed omissione di soccorso. La donna avrebbe detto di non essersi accorta di aver investito l’uomo: “Ho sentito che qualcosa era finita sull’auto, ma non pensavo fosse una persona”, si sarebbe giustificata.

Gino Munari, di origini venete, noto anche come Nereo, era molto conosciuto e amato dagli abitanti del quartiere Pinciano. Durante la notte Nereo trovava riparo in una tenda, in compagnia della sua cagnolina Lilla, che lo ha vegliato anche quando è rimasto sull’asfalto privo di vita. L’anziano clochard era noto per la sua passione per i libri e per la sua grande dignità che gli impediva di accettare denaro. Munari riceveva libri per sé e croccantini per la cagnolina, o accettava colazioni o pasti offerti dai volontari. Più di una persona nei pressi del luogo dell’incidente, ha lasciato fiori e biglietti in suo ricordo.

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