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Lega all’attacco, c’è emergenza Pronto Soccorso negli ospedali del Lazio

prontosoccorso«Nella Regione Lazio la sanità langue e i disservizi sono quotidiani. Il presidente Nicola Zingaretti racconta favole ai cittadini, mostrando scarsa attenzione verso il caos che regna nei pronto soccorso degli ospedali, in particolare di quelli romani. Ultimo, ma solo in ordine di tempo, il San Camillo, dove questa mattina il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha inviato i Carabinieri del Nas per una ispezione dopo le segnalazioni dei pazienti. Iniziativa che condividiamo e accogliamo con favore». Lo afferma la responsabile della Sanità per la Lega nel Lazio, Luisa Regimenti, che ribadisce di approvare le parole del ministro secondo il quale «non è accettabile che i pronto soccorso dei nostri ospedali siano trasformati in bivacchi e che operatori sanitari e pazienti si ritrovino a lavorare e a essere curati in condizioni indegne di un Paese civile». «Che la situazione nei pronto soccorso della Capitale sia di piena emergenza è evidente a tutti – continua Regimenti – e proprio nei giorni scorsi io stessa avevo denunciato inefficienze nella gestione delle urgenze al pronto soccorso dei Policlinici romani, per possibile carenze di personale medico e sovraffollamento. Purtroppo la sanità laziale è stata dimenticata dalla politica del governo regionale di centrosinistra e i problemi riguardano un pò tutto il settore: la rete ospedaliera del Lazio, le strutture di emergenza, il trasporto dei pazienti, i ricoveri, le liste di attesa, la disponibilità di barelle e di posti letto nei reparti, gli edifici, le ambulanze». «I cittadini sono allo stremo – sottolinea Regimenti – e chiedono risposte concrete e risolutive. La Lega farà la sua parte, li ascolterà e insieme a loro, grazie anche al tavolo che ho promosso in Consiglio regionale in accordo con il deputato Zicchieri e i consiglieri Tripodi, Giannini e Corrotti, lavoreremo per riaffermare il diritto alla salute in questa regione. Un esempio concreto del nostro impegno è la proposta che abbiamo avanzato di recente proprio per decongestionare i pronto soccorso: si chiama Usmeg, Unità di supporto di medicina generale e prevede l’attivazione di figure professionali in grado di limitare eventuali accessi impropri, con la possibilità di modificare il codice assegnato. Ambulatori medici attigui – conclude – sarebbero gestiti in autonomia da medici di medicina generale su base volontaria, con l’ausilio di strumentazione radiologica e laboratoristica indipendente

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