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Casal Bruciato, casa ai nomadi, Conte: “La legge va applicata”

Di Maio: "Non sono irritato con la sindaca, solidarietà dopo gli insulti"

 Primi denunciati per le proteste avvenute nei giorni scorsi a Casal Bruciato, alla periferia di Roma, contro l’assegnazione di una casa popolare ai nomadi. Secondo quanto si è appreso, tra questi ci sarebbe anche chi ha urlato la frase “ti stupro” al passaggio della donna rom con la bambina. Identificati e denunciati anche chi ha insultato con frasi razziste la famiglia rom.

“La legge va applicata”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a proposito delle vicende di Casal Bruciato, dove i cittadini protestano per l’assegnazione di una casa ad un gruppo di 14 nomadi. Sulla visita della sindaca Virginia Raggi alla famiglia rom è intervenuto anche il vicepremier Luigi Di Maio:”Mi si attribuiscono parole del genere che ‘sono irritato e arrabbiato’: nulla di tutto questo. Io credo che quando si minaccia di stupro una donna o si costringe un bambino a stare chiuso in casa e li si minaccia solo perché hanno ottenuto un alloggio per legge, è giusto dare la massima solidarietà a una donna che viene minacciata di stupro da Casapound o da fascisti” ha detto, aggiungendo di “comprendere che ci sia tensione sociale nel Paese”.

Virginia Raggi mercoledì  è stata contestata e insultata a Casal Bruciato per aver visitato la famiglia rom assegnataria di un appartamento popolare. “Buffona”, “non sei la nostra sindaca” e “vergognati”: con queste urla e insulti la sindaca di Roma è stata contestata da un gruppo di persone presenti sotto la casa popolare che ha suscitato la nuova protesta anti-nomadi. “Schifosa”, ha urlato una donna contro la prima cittadina.

Anche in mattinata sotto allo stabile alcuni abitanti che hanno contestato la decisione del comune. Ieri le proteste hanno avuto una deriva razzista con frasi agghiaccianti, insulti e minacce rivolte ad una nomade e a sua figlia piccola che stavano rientrando a casa scortate dalla polizia.

“Rimaniamo qui, è casa nostra”: così il capofamiglia del nucleo di nomadi a cui è stata assegnata la casa popolare. “Stiamo dentro casa con mia moglie e mia figlia, ora valutiamo cosa fare. Oggi i bimbi non sono andati a scuola perché hanno paura di uscire. Alcuni di loro li abbiamo portati da una mia cugina perché avevano paura”, racconta.

La sindaca Virginia Raggi è poi uscita scortata dalla abitazione della famiglia nomade di Casal Bruciato bersagliata dalle proteste dei manifestanti.

“Vergogna”, “lercia” e altri pesanti insulti sessisti sono stati rivolti alla prima cittadina che a fatica ha raggiunto l’auto per andare via protetta dalle forze dell’ordine.

“Questa famiglia – ha detto la sindaca – risulta legittima assegnataria di un alloggio. Ha diritto di entrare e la legge si rispetta. Siamo andati a conoscerli e sono terrorizzati. Abbiamo avuto modo di far conoscere questa famiglia ad alcuni condomini. Chi insulta i bambini e minaccia di stuprare le donne forse dovrebbe farsi un esame di coscienza. Non è questa una società in cui si può continuare a vivere”.

Siamo spaventati, speriamo di resistere“, ha detto al direttore della Caritas di Roma don Ambarus che li ha incontrati assieme alla sindaca. “Ci hanno detto che speravano iniziasse finalmente una nuova vita per loro dopo 20 anni nei campi. Stanno cercando di capire cosa succederà. Sperano di poter resistere“, ha detto Don Ambarus.

“Domani il Papa incontrerà il mondo dei rom, noi li abbiamo invitati la sera quando la chiesa di Roma incontrerà il Papa a San Giovanni. Non sappiamo se verranno ma sono stati molto onorati dell’invito. Ora sono molto spaventati“, ha detto uscendo dalla casa il vescovo ausiliare di Roma mons. Giampiero Palmieri.

Esponendo uno striscione con il tricolore con su scritta la frase “Alcuni italiani non si arrendono” e’ iniziata la manifestazione di Casapound a Casal Bruciato. I manifestanti intonano cori come “il quartiere non vi vuole” e “basta casa ai rom”. Si trovano su un lato di piazza Balsamo Crivelli ‘chiusi’ tra sei blindati della polizia. A pochi metri di distanza si sta svolgendo la manifestazione antifascista. Tensioni a Casal Bruciato. Tutto è nato quando i manifestanti sono partiti per un corteo non autorizzato. Un blindato ha tentato di sbarrargli la strada e ora gli agenti schierati in tenuta antisommossa bloccano il passaggio dei manifestanti che cantano Bella Ciao.

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