Almaviva: nuovo fronte contro la Regione che non paga - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Almaviva: nuovo fronte contro la Regione che non paga

regione-lazio1Circa 500 ex-lavoratori di Almaviva, una delle principali società di call-center italiane, sono sul piede di guerra contro la Regione Lazio per il mancato pagamento dell’indennità di partecipazione (8,15 euro l’ora) ai corsi di riqualificazione previsti per favorire l’occupazione delle vittime del più grande licenziamento collettivo degli ultimi anni in Italia (1.600 lavoratori). “Basta! Siamo stufi di essere presi in giro: ci sono famiglie, con entrambi i coniugi senza lavoro, che aspettavano questa indennità come una boccata d’ossigeno per andare avanti”, dice Ramona Calvino, che fa parte della commissione – formata da 12 ex-dipendenti – che si è occupata, per i lavoratori, di gestire il progetto di ricollocazione.

L’indennità (intorno 1.500 euro per chi ha frequentato regolarmente), secondo gli accordi, doveva essere pagata dopo la verifica dei registri di presenza ai corsi, che si sono tenuti tutti nel periodo marzo-maggio 2019. Verificati i registri è stato detto ai lavoratori che bisognava attendere una pronuncia della Corte dei Conti circa la destinazione dei fondi. A quel punto i lavoratori hanno messo in mora la Regione, che alla fin ha indicato due date di accredito delle indennità: metà ottobre anticipo e fine ottobre saldo.

“Siamo a fine ottobre, non abbiamo ricevuto neppure la prima rata – constata amaramente Calvino – e riceviamo dalla Regione risposte dilatorie che ci fanno infuriare. Difficile capire l’umiliazione sofferta da persone che stanno elemosinando ciò che loro spetta. A questi corsi ci siamo iscritti con la speranza di trovare un’occupazione dignitosa e oggi ci troviamo ancora senza lavoro, senza ammortizzatori e senza l’indennità prevista per chi ha frequentato regolarmente le lezioni”.

“La cosa grave, che toglie ogni speranza agli ex dipendenti di Almaviva, – aggiungono i lavoratori – è che delle ‘Strategie regionali per la riqualificazione degli ex lavoratori di Almaviva’, frutto dello stanziamento di circa 10 milioni di euro deciso dal Ministero del Lavoro, non ne funziona neanche una”. “Non funzionano i percorsi di riqualificazione professionale perché io – spiega Ramona Calvino – ho fatto un corso per Digital marketing manager – e ho ricevuto una proposta per aiuto lavapiatti in un albergo. E non funziona neanche il bonus da 11,5 milioni di euro per le aziende che ci assumano a tempo indeterminato (10.500 euro per ogni lavoratori assunto) . Quelli di noi che hanno aderito alle proposte di assunzione, attendono risposta da mesi”. “Ma almeno – conclude Ramona Calvino – la Regione cominci col pagare i corsi! Per noi è una questione di sopravvivenza; ma per lo Stato e la Regione è una questione di credibilità. E quando la credibilità scende a zero, diventa anche un problema di convivenza civile. Non si può solo e sempre andare in tribunale”.

Cesare Protettì

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