ASL ROMA 4 - Come partorire in sicurezza al S.Paolo di Civitavecchia ai tempi del Coronavirus - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

ASL ROMA 4 – Come partorire in sicurezza al S.Paolo di Civitavecchia ai tempi del Coronavirus

INTERVISTA/ Parla il dr.Alessandro Lena, direttore della Uoc di Ginecologia e Ostetricia

di Elena Padovan

alessandro-lenaL’emergenza Coronavirus sommerge tutto e tutti, assorbe praticamente tutte le risorse della sanità. Ma la vita attorno continua e si continua a nascere. Anche in questo momento di emergenza, l’ASL Roma 4 ha una particolare attenzione verso le future mamme che vengono accolte in un ambiente sanificato dove possono trovare risposte e supporto in tutto il personale socio- sanitario. La UOC di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia dal luglio del 2018 è diretta dal Dr Alessandro Lena. Facciamo con lui il punto della situazione.

Quali sono i punti di forza della sua UOC?

Grazie ad un’avanzata tecnologia e alla professionalità, in poco tempo abbiamo raggiunto risultati importanti. Abbiamo eseguito circa 600 interventi in chirurgia istero e laparoscopica mini-invasiva, inclusi anche quelli oncologici, senza alcuna complicanza o decesso. Gli interventi ostetrici invece ogni anno superano le 500 unità. Questi non sono semplici numeri, ma rappresentano persone e famiglie che hanno risolto i loro problemi di salute con successo. Inoltre, abbiamo attivato il “percorso nascita”, progetto che accompagna la coppia dall’inizio della gravidanza fino al primo anno di vita del bambino. Un percorso rivolto a rispondere ai bisogni sanitari, psicologici ed emotivi dei futuri genitori. Di recente l’operato della UOC è stato sottoposto alla commissione regionale di valutazione che l’ha definito un “modello” esportabile anche in altre realtà regionali con le medesime criticità.

Come giudica i problemi che sono emersi nelle ultime settimane?

Credo sono gli stessi che si sono verificati in tutti gli ospedali. L’insidia maggiore è rappresentata dai pazienti asintomatici e dalla conseguente difficoltà di individuarli.  A tal proposito, fin dall’inizio della pandemia abbiamo predisposto secondo le direttive,  un percorso differenziato per le future madri che avevano presentato sintomi riferibili all’infezione Covid-19 e individuato dei locali per l’isolamento in attesa di essere trasferite negli ospedali di riferimento per le gestanti affette da Coronavirus.

Cosa avete fatto per non ricadere nelle stesse problematiche?

Il primo passo è stato quello di effettuare un numero superiore di test. Dei 46 dipendenti che lavorano nella UOC soltanto due medici, un’ostetrica e un’infermiera sono risultati positivi al Coronavirus e prontamente isolati. Inoltre, con piacere  posso dire che gli stessi operatori stanno trascorrendo il periodo di quarantena in buona salute e senza sintomi e stessa cosa vale per i pochi casi positivi riscontrati tra le pazienti.

Cosa direbbe a chi dimostra preoccupazione nel recarsi in ospedale?

Ci tengo a dire che il Covid-19 è effettivamente un problema che spaventa, e che nessuna procedura può essere perfetta e priva di rischi. Nonostante ciò non si deve scivolare in facili critiche, dovute alla paura e ad una comunicazione sbagliata.Noi non abbiamo perso tempo e stiamo affrontando questa nuova situazione con tutte le forze in nostro possesso. Chiunque decida di partorire al San Paolo è al sicuro, in quanto regolarmente viene effettuata la sanificazione del reparto, della sala parto e del nido, come è stato confermato dal gruppo specializzato dei Vigili del fuoco di Roma a cui è stato richiesto di effettuare la verifica di tali procedure.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login