La discoteca di Zingaretti - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

La discoteca di Zingaretti

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E dire che ben prima di Flavio Briatore, l’idea che il mondo non si poteva fermare per il Covid l’avevano avuta ed esternata con forza in rapida sequenza il sindaco Pd di Bergamo Giorgio Gori, quello di Milano Beppe Sala e il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

La differenza sostanziale è che i tre avevano e hanno una responsabilità politica e addirittura giuridica nei confronti dei cittadini, Briatore al massimo è responsabile dei suoi locali di intrattenimento dove le persone entrano liberamente (e, a mio avviso, stupidamente di questi tempi) ben sapendo dei rischi che corrono. Intendo dire che se una cavolata la dicono i vertici della sinistra, la scienziata del Fatto Quotidiano Maria Rita Gismondi («si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia», scrisse il 23 febbraio) o la scienziata tanto amata dai salotti chic Ilaria Capua («il Covid è una forma simil influenzale, usiamo il cervello prima di diffondere notizie allarmistiche») allora si tende a minimizzare e rimuovere; ma se la stessa cosa la dice – da imprenditore interessato al suo business – Flavio Briatore ecco che scatta il linciaggio che non si ferma neppure dopo il suo ricovero all’ospedale per subire accertamenti che non riguardano solo una leggera infezione Covid, ma soprattutto patologie pregresse.

Quindi, ammesso anche che Briatore abbia esagerato a difendere il suo mondo, diciamo che è in buona, riverita ma smemorata compagnia. E diciamo che la notizia di ieri non è che Flavio Briatore si è presentato al San Raffaele di Milano per mettersi nelle mani di uno dei più prestigiosi staff medici d’Italia (guidato dal professor Zangrillo), la notizia è che ieri in Lombardia non si è registrato né un decesso né un ricovero in terapia intensiva in seguito a Covid. Il che significa che la sanità lombarda funziona e che il virus ha perso molta della sua carica letale, certo non quella di contagiare.

E allora è semplice: limitare i contagi non è compito di Briatore e il governo, a mio avviso, bene ha fatto a non ascoltare i suoi appelli a tenere aperte le discoteche. Si è contagiato, Briatore, negando il problema? Può essere, è la stessa identica cosa successa a Nicola Zingaretti, colpito e semiaffondato dal virus di cui aveva negato con sprezzo l’esistenza e la pericolosità. Male che vada, Briatore (al quale auguriamo di tornare presto in pista anche se non da ballo) è pronto a candidarsi nel Pd.

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