Racket degli ambulanti, capi firmati e abbonamenti allo stadio per avere favori - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Racket degli ambulanti, capi firmati e abbonamenti allo stadio per avere favori

 

Alle prime ore del 22 settembre, infatti, militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e personale della Polizia  Locale di Roma Capitale hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale capitolino nei confronti di otto persone in carcere e dieci ai domiciliari: sono coinvolte a vario titolo in associazione per delinquere,  corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, rivelazione del segreto d’ufficio, estorsione, abusiva attività finanziaria, usura e autoriciclaggio.

Contestualmente, è stato  eseguito un sequestro preventivo di disponibilità finanziarie per 1 milione di euro, pari ai  profitti illeciti conseguiti da alcuni indagati.

Nei guai sindacalisti e dipendenti comunali

L’indagine ha consentito di ricostruire un “sistema corruttivo ed estorsivo posto in  essere da un sodalizio criminale di tredici persone“, spiegano gli inquirenti. Secondo le indagini, a far pare del gruppo ci sarebbero stati due pubblici ufficiali (l’allora responsabile degli Uffici Disciplina e Rotazioni del Dipartimento Attività Produttive del Comune di Roma e un suo diretto collaboratore), quattro esponenti di un’associazione  sindacale di categoria ed un gruppo di sette imprenditori/commercianti (tre dei quali di  nazionalità bangladese, siriana e israeliana) che hanno gestito, a “scopo di illecito arricchimento“, le autorizzazioni amministrative per l’esercizio di attività commerciali su aree  pubbliche presenti a Roma nel settore del commercio ambulante, avvalendosi (se necessario) anche di “condotte intimidatorie, minacce e violenze per ottenere indebite somme di denaro”.

Abbonamenti allo stadio e vestiti firmati per avere favori

Per ottenere favori dai pubblici ufficiali e dagli incaricati di pubblico, il gruppo offriva, secondo quanto emerso dalle indagini dell’operazione Monsone “denaro contante, ripetuti pranzi o cene, capi di abbigliamento griffati e abbonamenti annuali per assistere a partite del campionato di calcio di Serie A“.  Contestate anche ipotesi di usura con prestiti tra i 2 e i 5 mila euro e l’applicazione di tassi d’interesse annui superiori anche al 500%.

M5s: “Chiaro perché certi non accettano il lavoro di Raggi”

“Appare sempre più chiaro perché certe persone non accettino il lavoro che l’Amministrazione guidata da Virginia Raggi sta portando avanti nella Capitale per ripristinare la legalità, l’ordine e il decoro, scardinando interessi quanto meno opachi se non criminali. – si legge nel post grillino – Sono gli stessi che non hanno mai esitato a ricorrere all’aggressione verbale e fisica. Ma noi non ci facciamo intimidire e andiamo avanti a testa alta. Siamo al fianco di Andrea Coia e di tutti quelli che combattono per la legalità e per il cambiamento”.

Sulla stessa linea anche la sindaca di Roma Virginia Raggi: “Noi andiamo avanti con il riordino delle bancarelle, in nome di legalità e sicurezza”.

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