Un braccio di ferro tra la Pisana e il Governo andato avanti per ore e che, secondo quanto si apprende, ha portato così il territorio che ospita la Capitale nella fascia morbida con grande felicità da parte dei gestori di bar e ristoranti che avevano definito “un dramma” l‘attuale situazione e che aspettavano fiduciosi una boccata d’ossigeno che ora arriverà. Il Lazio è stato inserito nella zona gialla e nella fascia di rischio “moderata” stando ai dati relativi alla settimana dal 18 al 24 gennaio. In quel periodo, l’indice Rt nazionale ha fatto registrare in calo rispetto a una settimana: da 0.97 a 0.84. In forte discesa anche l’incidenza dei casi.
Il Lazio registra anche una incidenza di 275,95 ogni 100.000 abitanti, con 7771 nuovi casi Covid registrati in quella settimana presa in esame e con un trend in calo tanto da portare l’indice Rt a 0.73 ( non ancora preso in considerazione nel report).
Insomma, i dati sorridono tanto che ieri l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, solitamente prudente, li aveva snocciolati con fierezza, come a dire che il suo il Lazio l’ha fatto: “I tassi di occupazione dei posti letto totali di terapia intensiva e di area medica tornano entrambi al di sotto della soglia di allerta. In diminuzione l’incidenza e il numero dei nuovi focolai nella settimana di riferimento”.
D’Amato, senza troppo nascondersi, aveva sperato il declassamento di fascia: “Ci aspettiamo una valutazione del rischio con passaggio in area moderata, tenuto conto che vi è una riduzione da due settimane di tutti gli indicatori. Bisogna mantenere alta l’attenzione. Sul ritorno in zona gialla bisogna attendere le valutazioni dell’ISS e le successive determinazioni del Ministero“. E così è stato
Con il Lazio in zona gialla, tra le norme essenziali da ricordare sempre ci sono: l’obbligo di indossare la mascherina quando si esce di casa e il divieto di uscire da casa tra le 22 e le 5 (si può uscire esclusivamente per motivi di lavoro, di salute o casi di necessità). Stabilita anche la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ma rimangono aperti al loro interno i negozi alimentari e le farmacie.
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