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Andrea e “Magnitudo”: consapevolezza di se stessi, di ciò che siamo e che dobbiamo apprezzare in ogni nostra singola sfumatura

andrea_magnitudo.jpg___th_320_0Rilasciare una forza intensa in musica. Realizzare che ogni istante della vita è importante e va vissuto con pienezza, amando ogni singola sfumatura. Sono queste le premesse del messaggio musicale che il giovane cantautore romano Andrea Pasqualini, in arte Andrea, vuole dare con “Magnitudo”, il singolo uscito venerdì 29 novembre su tutti i principali canali radiofonici nazionali e i Digital Store. L’origine del brano scaturisce da un bisogno di raccontare un periodo dell’adolescenza, quando Andrea con il suo carattere timido, anche se forte allo stesso tempo, viene messo in ombra dalle relazioni con il resto dei coetanei ed amici. Questo sentirsi “fuori posto” o “un gradino inferiore agli altri” lo ha portato a riflettere e cercare di capire cosa effettivamente era sbagliato in lui. Risultato: nulla! Arriva così la “giusta spinta” per superare ogni ostacolo. Un bisogno forte, che lo fa andare oltre quel “gradino”, dove impara a farsi scivolare addosso i commenti sull’aspetto fisico o il carattere troppo ingenuo. “Magnitudo” è dunque il frutto di questa “rivoluzione”, una sorta di terremoto interiore di vita, di libertà e ribellione. Un canzone che simboleggia un manifesto della vittoria personale nel superare qualsiasi tipo di limite, di giudizio e di pregiudizio. Attraverso questo brano Andrea vuole veicolare un rilascio di energia, un messaggio per scuotere chi come lui si sente o si è sentito inadeguato. La sua parola d’ordine è “Libertà” e chiunque raggiunga la consapevolezza di “essere se stesso in tutto e per tutto” ha il diritto di manifestare la propria libertà, con una “Magnitudo”, che non ammette più freni e paure.
Il suo percorso inizia grazie ad un forte interesse per il mondo dell’arte, della musica e dello spettacolo, rivelando inaspettatamente un fondo d’animo ribelle e controcorrente, che gli fa amare e seguire la popstar americana Miley Cyrus. Consegue il diploma come tecnico presso la scuola di cinematografia Roberto Rossellini, e oggi studia presso la facoltà di Letteratura, Musica e Spettacolo all’Università La Sapienza di Roma. Dopo una gavetta di quasi 10 anni tra lezioni di canto, primi spettacoli e interpretazioni di cover sul suo canale YouTube, conosce il produttore discografico e maestro Mario Zannini Quirini (Lead Records), con il quale trova la giusta sintonia per esprimere e mettere in risalto i suoi messaggi e sentimenti più profondi. Andrea ha un preciso obiettivo: quello di “dar voce” e speranza ai più deboli e agli emarginati, aiutare con la sua musica e la sua voce chi ha bisogno di una mano per riprendere in mano il proprio essere.

1) Quando inizi ad avvicinarti al mondo della musica?

         La passione per la musica e per l’arte in generale secondo me è innata. Vedo l’arte come una vera espressione individuale, una sorta di linguaggio puro che comunica senza dar conto a regole sociali e culturali. Ne sono da sempre rimasto affascinato. Sin da quando sono bambino ho sempre amato la musica, pensate che i miei genitori mi hanno fatto crescere con Laura Pausini e Gino Paoli. All’età di 13 anni ho capito che il canto e la musica fossero la strada giusta per il mio futuro, perché mi sentivo che attraverso questo potevo riuscire a fare qualcosa per il mondo. Sentivo già a quell’età che avevo qualcosa da dire, qualcosa di importante da fare e che non potevo più tener dentro. Da qui ho deciso di iniziare a studiare da autodidatta. Dopo, un anno, ho iniziato a studiare con insegnanti di canto molto validi e, grazie a loro, alla mia costanza e alla mia voglia di migliorare sono riuscito ad ottenere ottimi risultati ed essere soddisfatto di me stesso. Oggi, grazie alla mia costanza e tenacia, sto costruendo piano piano, mattone per mattone, il mio sogno. È proprio vero, se credi in ciò che fai riuscirai a raggiungere ciò che vuoi. I sogni non hanno limiti, la scalata può essere anche difficile ma alla fine il panorama è stupendo.

2) Un incontro importante che ha segnato il tuo percorso artistico?

 Sicuramente l’incontro e la collaborazione con il Maestro Mario Zannini Quirini. Per me è stato un onore averlo conosciuto ed essere stato apprezzato da un Artista così importante. Sin dal primo momento ha saputo cogliere in me ogni mia singola sfumatura e l’ha portata alla luce. È unico. Ci siamo trovati benissimo anche da un punto di vista personale, c’è stata subito una grandissima affinità e le giornate in studio sono veramente volate. Era diventata la mia seconda casa. Questa collaborazione è stata un fulmine a ciel sereno nella mia carriera, una collaborazione che mi ha fatto crescere artisticamente ma soprattutto personalmente. Non smetterò mai di ringraziarlo per l’opportunità che mi ha dato e che mi sta dando. Mi sento molto fortunato.

3) Magnitudo è il titolo del tuo nuovo singolo, cosa rappresenta per te?

 Magnitudo è il mio nuovo inizio, la mia festa. È un brano nato dalla consapevolezza di se stessi, di ciò che siamo e che dobbiamo apprezzare in ogni nostra singola sfumatura. È la celebrazione della mia vittoria personale e di chiunque ci si rispecchi. La vittoria nell’aver superato qualsiasi tipo di limite, di giudizio e di pregiudizio. Magnitudo è la mia evoluzione che avevo bisogno di raccontare. Questa forza di cui parlo, questo terremoto, nasce dal bisogno di raccontare un periodo dell’adolescenza, quando ero molto timido , ma forte allo stesso momento, e venivo messo in ombra dalle relazioni con il resto dei coetanei ed amici. Questo sentirmi “fuori posto” o “un gradino inferiore agli altri” mi ha portato a riflettere e cercare di capire cosa effettivamente era sbagliato in me. Alla fine nulla era sbagliato. Improvvisamente arriva così la “giusta spinta” per superare ogni ostacolo. Un bisogno forte, che mi fa andare oltre quel “gradino”, dove imparo a farmi scivolare addosso i commenti sull’aspetto fisico o il carattere troppo ingenuo. Magnitudo è quindi il frutto di questa rivoluzione, una sorta di terremoto interiore di vita, di libertà e ribellione. Un canzone che simboleggia un manifesto della vittoria personale nel superare qualsiasi tipo di limite, di giudizio e di pregiudizio. Attraverso questo brano voglio veicolare un rilascio di energia, un messaggio per scuotere chi come me si sente o si è sentito inadeguato.

4) Come vivi i social e il rapporto con il tuo pubblico?

Credo che i social per noi artisti siano davvero una svolta. Ci permettono di divulgare e di promuovere la nostra arte ad un grande numero di persone. Proprio per questo motivo mi tengono sempre connesso con il mio pubblico che ha deciso di intraprendere questo fantastico viaggio con me e che mi trasmette una fortissima carica. Per questo ringrazio i social network. D’altra parte non condivido a pieno il loro uso sfrenato ed il poco controllo che c’è. Condivido sui social poco riguardo la mia sfera personale proprio perché credo vada difesa ma soprattutto perché voglio vivermi ogni momento della mia vita a pieno, senza star li a fotografare e a perder tempo nel condividere foto o guardare gli affari degli altri. C’è tempo per farlo magari prima di andare a dormire o quando si è casa senza fare niente. Inoltre, come detto, possono esser visti anche come un’arma a doppio taglio e quindi avere anche un aspetto negativo: i leoni da tastiera. C’è troppa libertà di giudicare, criticare ed insultare sui social senza un’effettiva e concreta conseguenza penale. C’è poco controllo e questo porta molte persone, soprattutto quelle più deboli, a star male e soffrire. Bisogna cambiare ASSOLUTAMENTE! Maggiore controllo. In sintesi il mio rapporto con i social è un po’ odi et amo.

5) La musica ha attraversato un periodo complesso dovuto alle limitazioni della pandemia, tu come lo hai vissuto?

 E purtroppo ancora lo sta attraversando, soprattutto in Italia. Io, per esempio, ancora non sono riuscito a fare nessun live. Spero di poter tornare presto a farlo, perché tutti noi ne abbiamo veramente bisogno. A parte i live, durante questo periodo difficile mi sono reinventato: ho cercato di trarre da questo momento un qualcosa di “positivo”. Ho fatto una ricerca interiore, sono andato a scovare nuove influenze e mode musicali, cercando di dare un cambiamento radicale alla mia arte.

6) Prossimi progetti

Ora come ora sto scrivendo tantissimo. È davvero difficile perché sto creando tantissime cose e dovrò scegliere il pezzo più giusto. Per il momento però mi godo a pieno MAGNITUDO che è nata da poco e a cui auguro un viaggio lungo, anzi, interminabile.

 

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