Italia a pezzi, non c'è un conto che torna. E siamo senza guida - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Italia a pezzi, non c’è un conto che torna. E siamo senza guida

Italia a fondo, a pezzi come non ricordavamo da tempo,il Pil torna ai livelli del 2000, la pressione fiscale vola al nuovo record storico al 44%. Il debito oltre le previsioni del governo al 127%, il deficit in calo al 3%. Migliora solo l’export (+2,3%). E siamo senza governo, e con prospettive inquietanti. Nel 2012 l’economia italiana si è contratta del 2,4% a un livello appena superiore a quello del 2000, i consumi segnano un calo del 3,9% su anno, con la spesa delle famiglie a -4,3%; gli investimenti fissi lordi crollano dell’8%. L’import scende del 7,7%. E’ quanto rileva l’Istat che fotografa u en paese malato con la disoccupazione che vola in aumento del 23% a gennaio e debito pubblico record. Segnali poco incoraggianti anche sul fronte del rapporto deficit/pil sceso al 3% dal 3,8% del 2011: il merito è dovuto all’aumento delle entrate, cresciute più delle uscite (+2,4% contro +0,6%). Tuttavia, si tratta ancora di un livello più alto rispetto alla previsioni del governo (2,6%) e dell’Unione europea (2,9%) che il 22 febbraio scorso aveva annunciato la prospettiva di uscire dalla procedura aperta per deficit eccessivo oltre il 3%. “Valuteremo dopo le stime di maggio” dice la Commissione europea.

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