Ama-caos, una terna per l’amministratore delegato? - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ama-caos, una terna per l’amministratore delegato?

Panzironi e Alemanno

Panzironi e Alemanno

«Non si farà sfiduciare, il ragionier Franco Panzironi. Capita l’antifona il tesoriere della fondazione Nuova Italia, fedelissimo di Gianni Alemanno, ha deciso di anticipare le mosse di Ama — cui il sindaco Marino aveva contestato l’irregolarità della nomina — e di rimettere il mandato alla guida della Multiservizi. L’incontro con il capo di gabinetto del Campidoglio, Luigi Fucito, dovrebbe svolgersi già oggi o, al più tardi, domani». Lo scrive su La Repubblica, Giovanna Vitale. «’Non permetterò a nessuno di cacciarmi – ha annunciato lui agli amici più cari, ‘non mi farò umiliarè. – prosegue il quotidiano – Una scelta in realtà obbligata dopo la lettera con cui il rampelliano Piergiorgio Benvenuti, nel tentativo di conservare il posto alla presidenza di Ama, ha fatto sapere all’inquilino di Palazzo Senatorio che non si sarebbe opposto allo sfratto e avrebbe subito avviato le procedure di decadenza del cda di Multiservizi. Trasformando l’affondo dell’amministrazione capitolina in una faida fra (ex) compagni di partito. Ma lo sforzo di Benvenuti, il cui incarico scadrà il prossimo aprile, potrebbe rivelarsi vano. A Palazzo Senatorio sono settimane che si parla del rinnovo sia dei vertici sia dell’intero organigramma dirigenziale di Ama, dove gli uomini di Panzironi e di Alemanno ancora spadroneggiano. Per dar via alle danze si sta solo aspettando mercoledì, quando verranno aperte le buste con le offerte per il trasferimento dei rifiuti trattati in altre regioni d’Italia: un passaggio fondamentale per chiudere la partita di Malagrotta e aprire Falcognana. Dopodiché, nell’arco di una decina di giorni verrà ridisegnata la macrostruttura aziendale. E, per metà ottobre, nominato il nuovo amministratore delegato, assente ormai da un anno, dall’addio burrascoso di Salvatore Cappello. Tre al momento i nomi in corsa, tutti tecnici di alto profilo: Maurizio Magnabosco, già ad e ora presidente di Amiat (la gemella torinese di Ama); Raphael Rossi, ex capo della municipalizzata napoletana; il direttore di Federambiente Gianluca Cencia

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