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Peruzzi apre la porta alla Viterbese “Ma chiudo con la politica: che delusione”

Angelo Peruzzi

Angelo Peruzzi

In passato ha chiuso la porta in faccia a molte persone, ma adesso sarebbe pronto ad aprirla ai Camilli e al nuovo corso della Viterbese. Angelo Peruzzi da Blera, ex portiere della Nazionale e di tanti club dalla Juve alla Lazio, ha vissuto l’estate gialloblù da spettatore e da comune tifoso.

Alla fine, dopo gli ultimi anni orribili, culminati con la drammatica – dal punto di vista economico – ultima stagione, finalmente si vede la luce in fondo al tunnel. E l’ex campione bianconero si dice contento per la svolta che il progetto calcio ha preso dalle parti di via della Palazzina.

Peruzzi, finalmente dopo tanti anni di sofferenze e nubi sul futuro, con la famiglia Camilli il calcio a Viterbo è pronto a ripartire: lei, da grande ex numero uno, cosa ne pensa?

«La famiglia Camilli è sinonimo di sicurezza economica e tecnica, e questo già di per sé vale molto. Era ora che a Viterbo si ripartisse con un progetto serio: ora le basi e i presupposti per sbarcare nel calcio che conta ci sono tutti».

Quali sono secondo Angelo Peruzzi i punti cardine per creare un grande progetto sportivo?

«Oltre alla parte tecnica e dirigenziale, secondo la mia esperienza sono fondamentali le strutture. In questi giorni sto leggendo delle tensioni che si sono create tra Comune e società. Non so come stanno realmente le cose, e non è interesse mio scoprirlo: quello che so per certo però è che per costruire una società solida c’è bisogno di avere a disposizione strutture solide e funzionali».

Lo scorso anno lei, durante una visita ai giocatori della Viterbese consegnò un piccolo aiuto economico, per sollevare soprattutto la situazione precaria dei giocatori e dello staff tecnico. Visto come è andata a finire, rifarebbe quel gesto?

«Assolutamente. Sapevo fin dal primo momento che il mio aiuto non avrebbe salvato la Viterbese. A me non piace pubblicizzare queste cose, ma vedendo l’impegno e la dedizione che i giocatori hanno messo in campo nella passata stagione devo dire che per quel gruppo lo rifarei senza problemi».

Se domani la chiamasse Camilli per portare avanti un progetto con la Viterbese accetterebbe?

«Non so quali siano i progetti di Camilli e penso che adesso abbia altre cose su cui concentrarsi. Però non direi di no a priori: si potrebbe parlare e se dalla collaborazione venisse fuori qualcosa di serio non mi tirerei indietro».

Intanto però c’è da pensare alla ricandidatura per le prossime elezioni comunali di Blera, dove lei è consigliere…

«Penso che la mia esperienza amministrativa sia giunta al termine. Ora sono un semplice consigliere visto che non ricopro più nemmeno la carica di vice-sindaco. La politica mi ha deluso: in questi anni mi sono impegnato per tanti progetti e iniziative che alla fine non hanno avuto l’esito che speravo. È un mondo senza riconoscenza che sembra non avere voglia di cambiare».

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