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RIFIUTI/Alla Falcognana sarà guerra, parola di Renato Brunetta

Renato Brunetta

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L’ira di Renato Brunetta contro la discarica della Falcognana si riassume in una frase: “Denuncerò tutti i ministri al Tribunale competente”. Ormai è conto alla rovescia per l’apertura delle seconda Malagrotta e mentre si attende la firma del ministro per l’Ambiente, Andrea Orlando monta la protesta con toni diversi, anche di rivolta e sfida all’eventuale presenza di forze dell’ordine. Sul social network il Comitato di quartiere Falcognana affila le armi e si prepara al peggio: “Ecco il popolo che avanza” e poi “pronto a diventare come chi ho sempre combattutoDAL MOMENTO DELLA FIRMA SARÒ UFFICIALMENTE UN DELINQUENTE!”. Non basta: “Pronti a tutto”. Sempre in rete corre anche la paura per eventuali reazioni delle forze dell’ordine: “Sono stati sempre presenti in borghese… in tutte le manifestazioni, blocchi, assemblee, ecc ecc hanno il book fotografico di tutti.. spero solo di essere venuta bene”. La replica: “Non abbiamo mai fatto nulla di male ! Tenessero le nostre foto e le consegnassero a chi gli ordina di reprimere un popolo di lavoratori e gente per bene a ricordo dello scempio imposto da soldi e corruzione!”. Infine il timore che Falcognana possa devastare il territorio e la promessa: “Difendero’ la mia Famiglia, costi quello che costi ,denunce ,botte non me ne frega un cazzo dovranno passare sul mio cadavere!”.
E’ questa l’atmosfera con la quale le migliaia di cittadini che hanno sinora manifestato e contestato pacificamente si preparano alla grande manifestazione di lunedì 30 sulla via Ardeatina. E il vento della rivolta soffia più forte dell’aria che i rifiuti, seppur trattati, promettono di regalare alla campagna romana a partire dal primo ottobre.
Sul fronte della legalità, Renato Brunetta non s’arrende. Ecco il testo della lettera con la quale dichiara guerra all’intero Governo: “A Roma non c’è nessun progetto per affrontare e risolvere l’emergenza dei rifiuti. Siamo di fronte a un colpevole imbroglio. Non c’è un progetto non perché mancano le competenze o si sia dimostrato insufficiente il tempo a disposizione ma perché così viene impedito a tutti i ministeri competenti di esprimere le necessarie valutazioni tecniche sull’impatto e sulla legittimità dell’iter amministrativo delle decisioni che si intendevano assumere”.
“In Aula alla Camera ho illustrato una mia interpellanza urgente con la quale ho chiesto quali iniziative il presidente del Consiglio intende assumere per superare le contraddizioni e la confusione che caratterizza le responsabilità e l’esercizio dei poteri di deroga del prefetto Goffredo Sottile, Commissario per l’emergenza dei rifiuti nei comuni di Roma, di Fiumicino, di Ciampino e nello Stato della città del Vaticano. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanni Legnini, rispondendo alle mie domande, ha detto che il commissario agisce in funzione di servizio e di supporto, non si sostituisce alle responsabilità delle amministrazioni e dei ministeri competenti, e ha interloquito con le istituzioni e con le amministrazioni competenti e che il Commissario ha agito solo dopo aver ottenuto il loro parere favorevole dopo mesi di iniziative coordinate e di decisioni condivise.
“Peccato che in Aula alla Camera tutti i ministri e sottosegretari intervenuti in risposta a una delle mie venti interrogazioni e interpellanze urgenti hanno detto esattamente il contrario. Nessuno ha trasmesso loro un progetto, una domanda di parere o una richiesta di aiuto. Non ne hanno saputo nulla il ministro Lorenzin o il Ministro Bray, nessun parere è stato chiesto alla soprintendenza per i beni culturali o all’ENAC, nessuno studio sull’impatto per la viabilità o sulla salute è stato fatto. Nulla ne sa l’Europa o il ministero delle politiche comunitarie viste anche le numerose procedure di infrazione aperte verso il nostro Paese in materia di discariche urbane”.
Sottile naviga a vista, crea e subisce confusione e opacità, perché non è stato capace di proseguire sulla soluzione disegnata dal Patto per Roma che prevedeva una gestione integrata dei rifiuti e nessuna nuova discarica. Provo amarezza e preoccupazione di fronte a questo imbroglio e pongo l’accento, nuovamente, al governo e al presidente Enrico Letta sulla necessità di un intervento immediato.
Se dovesse essere firmato il decreto di autorizzazione al trasferimento di rifiuti urbani a Falcognana senza che tutti i passi siano stati compiuti come la legge prevede sarò costretto a trasmettere tutti gli atti del mio sindacato ispettivo alla magistratura perché sia il Tribunale dei ministri a valutare ogni profilo di responsabilità e la legittimità o meno del comportamento di tutti i ministeri e di tutte le amministrazioni coinvolte”.
“A Roma non c’è nessun progetto per affrontare e risolvere l’emergenza dei rifiuti. Siamo di fronte a un colpevole imbroglio. Non c’è un progetto non perché mancano le competenze o si sia dimostrato insufficiente il tempo a disposizione ma perché così viene impedito a tutti i ministeri competenti di esprimere le necessarie valutazioni tecniche sull’impatto e sulla legittimità dell’iter amministrativo delle decisioni che si intendevano assumere”.

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