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VITERBO/Sanità all’orlo del collasso, le belle parole non bastano

Vittorio Ricci (Fials) torna a elencare i problemi dell'ospedale Belcolle

Ospedale Belcolle (Viterbo)

Ospedale Belcolle (Viterbo)

Riceviamo e pubblichiamo – Quando il 18 giugno 2013 questa organizzazione sindacale reiterò agli organi responsabili della Ausl Viterbo, l’ennesima protesta per il grave disservizio arrecato agli utenti e le condizioni a dir poco pericolose nelle quali operano medici, infermieri e ausiliari del pronto soccorso dell’ospedale di Belcolle, eravamo convinti che di lì a poco, con buona volontà i vari direttori competenti, avrebbero partorito qualche intervento utile ad ottenere un minimo di miglioramento della indecente situazione.

Ci illudemmo, pensando che le decine di pazienti parcheggiati anche per giorni sulle barelle nel corridoio del citato pronto soccorso, potessero suscitare un qualche doveroso interesse.

Così, mentre si continua nell’indifferenza totale ad assistere mediamente 160 pazienti al giorno con 14 medici effettivi nelle 24 ore, dovrebbero essere almeno 20, con 38 infermieri che dovrebbero essere non meno di 48, di ausiliari ne mancherebbero quattro per rimpiazzare almeno quelli che hanno una ridotta capacità lavorativa, la situazione del pronto soccorso di Belcolle ad oggi, rispetto allo scorso mese di giugno, è ulteriormente peggiorata.

E’, infatti, aumentato pesantemente il carico di lavoro notturno e le aggressioni verbali e fisiche nei confronti degli operatori, avevamo richiesto un agente della pubblica sicurezza nelle ore notturne come c’è nei pronti soccorsi romani ed in genere in tutta Italia. Il numero dei pazienti che sostano in barella è aumentato, non è prevista alcuna riserva di posti letto per le emergenze così come avviene negli altri ospedali e quindi, la ricettività ospedaliera per posti letto è peggiorata. Il triage è al collasso sia strutturale che organizzativo, in sostanza, non ci resta che pregare, o per chi non crede, appellarci alla fortuna prima di entrare nel pronto soccorso di Belcolle.

Così, mentre restano attive strutture che dovevano essere chiuse, si assiste passivamente ad una conclamata emergenza che, proprio perché tocca direttamente i rassegnati ed inoffensivi cittadini, può passare in secondo piano.

Appare quindi evidente, al di là delle buone intenzioni, delle belle parole, mai tramutate in “atti” concreti, sia dalla attuale amministrazione che dalle precedenti, che l’andazzo è quello di perpetrare una situazione all’orlo del collasso con gravi responsabilità a tutti i livelli.

E’ pertanto nostro dovere richiamare l’attenzione delle autorità in indirizzo, affinché ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e dei doveri istituzionali, si faccia promotore di iniziative tangibili a tutela di tutti i cittadini. Per quanto ci riguarda, non esiteremo ad avviare ogni intervento, anche legale, per salvaguardare l’integrità psico-fisica dei lavoratori già compromessa per la negligenza e l’inerzia di chi era ed è preposto ad intervenire.

Si precisa, inoltre, che, a breve termine, in caso di assenza di valide iniziative utili ad affrontare concretamente la situazione sopra descritta, la scrivente organizzazione sindacale provvederà ad inoltrare specifico esposto alle autorità competenti, affinché possa valutare se, a fronte dei rischi che si configurano in un permanente stato di deficienza funzionale del pronto soccorso dell’ospedale di Belcolle, possano configurarsi omissioni imputabili e riconducibili a responsabilità soggettive.

Vittorio Ricci
Segretario provinciale Fials

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