LA SANITA’ DI ZINGA- 2/ Arrivano i prezzi di riferimento: la Regione impone alla Asl un costo medio per 102 prodotti - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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LA SANITA’ DI ZINGA- 2/ Arrivano i prezzi di riferimento: la Regione impone alla Asl un costo medio per 102 prodotti

zingaretti-vespa-04Finalmente una operazione utile, incisiva, di effetto, al di là del risvolto propagandistico. Per ora solo annunciata, non c’è ancora la delibera. Chiamiamola rivoluzione dei prezzi, un modo pratico per costringere le strutture sanitarie pubbliche ad omologare, al ribasso, i prezzi dei prodotti acquistati. Peccato che la notizia non esca direttamente – articolata e documentata- dalla fonte ufficiale dell’assessorato alla sanità regionale ma venga invece affidata al giornale che oggi appoggia e fiancheggia più di altri la Giunta Zingaretti, e cioè La Repubblica. Se non leggi il quotidiano romano ignori la notizia e se hai accesso alle agenzie vieni a conoscenza genericamente della mossa (ripetiamo, per ora solo annunciata) dalla dichiarazione di plauso incondizionato del compagno e sodale Gasbarra. Ma veniamo alla sostanza. Sarà un prezzo di riferimento a vincolare l’acquisto dei prodotti da parte delle Asl e degli ospedali. Non il prezzo più basso, ma quello medio dei materiali in uso nelle corsie ospedaliere, in sala operatoria e negli ambulatori pubblici – spiega La Repubblica – Ma già così il risparmio atteso si stima in 4 milioni per quest’anno e in 11,1 per il 2014. In totale, 15 milioni e 100mila euro. Finora i direttori di ospedali e Asl hanno acquistato le siringhe, i fili per sutura, i chiodi ortopedici, le forbici e le pinze operatorie, le garze, le flebo, i cateteri venosi e gli stent coronarici a prezzi variabili e distanti tra loro. Il risparmio atteso è riferito all’acquisto di 102 prodotti sugli oltre 4mila dell’intera gamma per assistere e curare nei centri sanitari pubblici i 5 milioni 700mila cittadini del Lazio.
Oggi due Asl acquistano lo stesso ago per siringa rispettivamente a 10 centesimi e a due euro. In futuro il prezzo di riferimento per ciascuno dei materiali indicati sarà prescritto da due decreti che il governatore Nicola Zingaretti sta per firmare nelle vesti di commissario di governo per la Sanità regionale. Di fatto, però, quel prezzo è già operante in forza di una determinazione della Centrale acquisti della Regione. «È ricavato», spiega la direttrice Elisabetta Longo, «dalla media ponderata dei prezzi dei 102 prodotti e a quello dovranno attenersi tutte le aziende sanitarie». Saranno possibili, però, oscillazioni del 20 per cento. Prezzo medio, dunque.«Per scongiurare possibili ricorsi al Tar da parte dei produttori e dei fornitori di beni e servizi sanitari, forti della qualità dei dispositivi in vendita». E qui parte il pistolotto trionfalistico del governatore: «Con questi provvedimenti», spiega, «cominceremo a disboscare la giungla dei prezzi nella sanità laziale». E fa degli esempi: «Già dai prossimi mesi e, ancor di più nel 2014, non sarà più possibile per una Asl pagare forbici, pinze o trocar, a un prezzo magari quadruplo di un’altra confinante e lo stesso criterio varrà per le protesi ortopediche e quelle cardiache». «Con il secondo decreto», continua, «fisseremo un prezzo equilibrato per i reagenti, i materiali per l’emodinamica e quelli per la dialisi, un settore dove i prezzi variano in modo incredibile da un centro a un altro con milioni di euro letteralmente sprecati». I 120 prodotti in elenco sono solo «un assaggio», i tecnici della Regione sono al lavoro «per fissare i prezzi di riferimento per quelli più impiegati, quindi i più acquistati». Oggi la giungla dei prezzi è sconfortante: un plantare ortopedico dello stesso tipo ha costi che variano dai 5 ai 30 euro. Lo stesso apparecchio acustico? Dai 200 ai 600 euro. Le forniture di rotolini di carta per le macchinette assegnanumeri, quelle che dovrebbero mettere ordine nelle file agli sportelli delle Asl, vengono acquistate a prezzi che oscillano dai 20 ai 500 euro.

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