La Croce Rossa toglie la dignità ai disabili gravi e gravissimi del Cem

I ragazzi del Reparto diurno Archimede guardano la televisione in piedi

Al Centro Archimede, il reparto diurno del Cem (Centro di educazione motoria) di Via Ramazzini da ieri i ragazzi con disabilità sono costretti a stare in piedi o seduti su scomode sedie perché la Croce Rossa ha deciso di rimuovere tutti i divani e il mobilio perché non resistente al fuoco. «E’ una vergogna – ha detto Maria Cidoni, la mamma di Barbara, disabile da forcipe e da asfissia neo-natale – la grande Croce Rossa sta dimostrando di fregarsene di ragazzi che sono qui al Cem da oltre 40 anni». E’ il grido di aiuto che ancora una volta i genitori sono costretti a lanciare per le ingiustizie che vedono inferte ai loro figli, che si trovano deboli nella tana dei leoni. Dopo la chiusura della cucina, per cui si è scelto di privare i ragazzi di un pasto fresco a vantaggio probabilmente di un risparmio economico dato dall’utilizzo di pasti pronti pre-cotti e preconfezionati giorni prima, ora si tenta anche di togliere la dignità a questi ragazzi che non hanno nessuna colpa di essere disabili. Sono disabili che passano 8 ore al giorno nel centro diurno e sono costretti a stare in piedi. Un danno che su questi ragazzi potrebbe avere anche importanti ripercussioni psicologiche, visto che sono stati rimossi anche oggetti personali di ognuno di loro, ritenuti non a norma. Oggetti che sono lì da più di 40 anni. Una serie di ingiustizie che genitori e operatori hanno guardato impotenti, vittime con i loro ragazzi di un sistema che li concepisce come numeri, non più come persone. Alessandra De Gaetano