CASTRENSE/Casa, protesta dei residenti: “Marino ci ha costretto a illegalità”

Grande adunata questa mattina presso lo stabile di via Caltagirone 6, ormai occupato da settimane a seguito della delibera che la giunta di Roma Capitale ha promosso per superare la logica dei residence, prevedendone la progressiva chiusura a favore di un’assistenza di tipo economico fino al conseguimento dell’assegnazione di case popolari. Una soluzione a cui le oltre 60 famiglie di residenti di Castrense si oppongono con forza, non confidando affatto mella possibilità reale di entrare in graduatoria per l’edilizia popolare in un futuro immediato. La delibera capitolina è per altro arrivata in concomitanza con la scadenza del contratto di locazione del residence in questione, il che ha portato la proprietà dello stabile a rispondere con la richiesta di sfratto per i residenti. “Questa delibera è aberrante perché tenta di superare una speculazione favorendo gli speculatori stessi, perché i soldi pubblici che vengono tolti ai costruttori del privato attraverso questa revisione del piano di emergenza abitativa, vengono dagli stessi recuperati attraverso la monetizzazione del nostro diritto ad avere una casa”, spiega Daniela, fra i coordinatori del movimento di lotta di Castrense. E prosegue: “Questo sindaco, che ha fatto della legalità il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale, ci ha di fatto costretto ad una situazione di illegalità portandoci ad essere occupanti di uno stabile in attesa di sfratto. Noi abbiamo mille soluzioni che potremmo proporre a questa giunta, per aumentare la disponibilità di alloggi pubblici e riqualificare questo stesso stabile. Il nostro obiettivo, adesso, è ottenere la riapertura della vertenza”.
La comunità di Castrense rimarrà a presidiare lo stabile l’intera giornata, in attesa dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario che potrebbe recarsi in loco a notificare il primo avviso di sfratto proprio in mattinata